Non siamo più soli
08/11/2007
E i brand ne devono tenere conto. Lo sostiene David Weinberger, Fellow, Harward Berkman Center for Internet & Society, intervenuto ieri a Milano al convegno di apertura di Iab Forum 2007. Decretando l'era della 'conversation'.
Che qualcosa sul web sia cambiato ce ne siamo accorti tutti. Vuoi per l’incremento costante degli investimenti, vuoi per il fatto che oggi parole come engagement, social media, blog e poadcasting, sono sulla bocca di tutti. Non stupisce, quindi, la platea che affollava ieri mattina a Milano l’appuntamento di apertura della quinta edizione di Iab Forum.
Un tributo al mezzo, verrebbe da dire, perché questi appuntamenti servono proprio a misurare il polso della situazione, più che a svelare verità nascoste. E così, sia Layla Pavone, presidente Iab Italia, sia gli altri relatori del convegno, hanno sfoderato l’orgoglio di essere ‘internet’. Con la sua forza e le sue potenzialità, espresse e non ancora espresse, che dettano legge al mercato.
Il 'non essere più soli' è il tema su cui si è soffermato David Weinberger dell’Harward Berkman Center for Internet & Society.Oggi l'ultima parola è del consumatore. Le aziende ne devono tenere conto. E si tratta di un paradigma fino a qualche anno fa impensabile, reso possibile proprio dalla rete.
“Lasciate che le vostre informazioni circolino - è stato l'invito di Weinberger - così che aziende e marche saranno sempre più costrette ad essere chiare, trasparenti e oneste. Se ci sono bugie, le scopriremo”.
E’ il marketing della conversazione. Quello a cui Joseph Jaffe ha dedicato il suo ultimo libro, fresco di stampa. Dell’effetto virale che un poadcast può generare. Nel bene e nel male. Dell’esperienza condivisa.
Così, un blog può oggi danneggiare gli utili di un’azienda. Come sostenuto da Jaap Favier, vice president & research director Forrester Research, citando statistiche concrete. Perché un cliente su cinque se deve criticare un brand o un prodotto lo fa sul web. Quindi è solo una la domanda che i marketer devono porsi: ‘come posso partecipare anche io’? E la risposta deve tener conto del fatto che il consumatore non vuole sentir parlare del prodotto o dell'azienda. La prima cosa da fare, dunque, è individuare un argomento da condividere. Il business deve arrivare poi, in un secondo momento. E quale esempio, la case history da ricordare è certamente Dove.
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