Coin Democratic Wear, da mezzo per lanciare nuovi talenti a responsabilità sociale
15/03/2011
Con lo store a farsi editore alla ricerca di percorsi nuovi. Come nel caso dell’ultima lanciata, la limited edition dell’arc pant di G-Star RAW. In vendita, lo scorso sabato, 5.000 capi a 10 euro, tutti a favore di ActionAid in Sierra Leone. Madrina dell’evento, l’attrice Laura Chiatti, che dal negozio di piazza Cinque Giornate a Milano ha tagliato il nastro del via. Tutto esaurito, il risultato, come a youmark raccontano Joris Aperghis, chief marketing officer G-Star, e Francesco Sama, dg Coin, entrando nel merito della reciproca collaborazione.
Cosa spinge un brand a ‘democratizzare’ limited edition i suoi prodotti. Certamente per G-Star qui è protagonista lo scopo sociale, ma perché proprio attraverso questo strumento, alla luce anche del fatto che il ricavato non dovrebbe essere così consistente?
“Importante sottolineare che il marchio G-Star è da sempre considerato un denim democratico. Quando Coin ci ha chiesto di partecipare al progetto democratic wear 2011 è stato quindi naturale rispondere positivamente, anche alla luce delle importanti attività che già svolgiamo nell'area di Csr, con la GSRD Foundation che sostiene altri progetti in paesi in sviluppo”.
Csr a parte, ritenete che queste vendite speciali servano al business, insomma possano far provare il vostro denim a consumatori che a prezzo pieno non si sarebbero mai convinti, ma che magari potrebbero poi diventare fedeli?
“Quest’anno, G-Star festeggia i 15 anni del denim 3D, il cui primo modello è stato il G-Star Elwood nel 1996. L’Arc Pant, caratterizzato da elementi tipici del 3D, è il modello di punta della collezione di questa primavera, ed è per questo che è stato selezionato per la partenership con Coin. L’idea che sta alla base del concetto di Democratic Wear è quella di rendere accessibili prodotti unici a prezzi sorprendenti. Considerato il nostro posizionamento di premium denim, è ovvio che chi conosce G-Star cercherà in tutti i modi di accaparrarsi uno di questi jeans in limited edition. Naturalmente, ci piacerebbe poi che questi consumatori continuassero a essere appassionati di G-Star o diventassero uno dei tanti fan che il nostro marchio ha in tutto il mondo”.
Coin ha intrapreso la via della democratizzazione ‘limitata’, al contrario di Ovs, che con il recente lancio di Equal presidia quel terreno in modo stabile e continuativo. Perché non per tutti i brand ha senso una strategia di questo tipo. Francesco Sama, dg Coin, potreste pensare anche voi a una collezione low cost forever?
“Il prezzo è una variabile commerciale ma non la sola. Democratic è nato per dare spazio ai giovani talenti cambiando i parametri di esclusività e concentrando l'attenzione sui valori di prodotto. Ora inizia anche il suo percorso di evoluzione coinvolgendo marchi simbolo di una categoria e dando loro l'opportunità di valorizzare i contenuti di prodotto e concentrare l'attenzione su una iniziativa charity nelle corde del marchio. Apre un dialogo con una tribù che condivide i valori di sostenibilità, social care e qualità di prodotto invertendo i canoni di esclusività legata al prezzo e rimettendo al centro il prodotto e la qualità. Siamo il department store con il maggior numero di negozi in Italia e riteniamo che in virtù di questo abbiamo un ruolo di editore nell'individuare percorsi nuovi e sorprendenti”.
Quanti i capi in promozione lo scorso sabato, quale il ricavato atteso?
“5000 capi venduti a 10 euro cadauno. Il ricavato netto sarà devoluto ad Action Aid per la costruzione di una scuola e di un pozzo in Sierra Leone”.
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