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Giovanni Gallucci, social media consultant
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6 ‘no’ per un virale di successo

08/11/2007

Stai pensando a un video virale per pubblicizzare il tuo prodotto, servizio, brand? Sicuramente ti sarai informato su cosa serve per farne un caso di successo. Primo must: sintesi, il video deve essere breve. Oltre a divertente, mai noioso. Ma non solo. Esistono anche i ‘non’. Ossia sei cose da evitare, pena il fallimento. A svelarle a youmark è Giovanni Gallucci, social media consultant, che avverte: se nonostante tutto non sarà un boom tipo Cali Lewis, Lonelygirl15 o Justine Ezarik, l’importante è non demordere.

1) Assolutamente no all’effetto ‘martellamento’. Nel senso, un po’ di timidezza è saggia. Il che non significa evitare di parlare del tuo prodotto, servizio, marca, o non mostrarne il logo. Ci mancherebbe, il video deve servire proprio a quello. Il punto è riuscire a farlo creativamente. Spiazzando rispetto all’usuale modo in cui si è abituati a contestualizzarne i relativi messaggi. Insomma, creando nuove percezioni, meno dirette e più intriganti, coinvolgenti. 

2) Non postare mai un video prima di avere sentito altre opinioni al suo riguardo. L’effetto ‘boomerang’ negativo, infatti, potrebbe essere devastante per la reputazione della tua azienda. In primo luogo deve essere verificata l’eccellenza realizzativa, perché si sa, un video ‘povero’, mal fatto, non entusiasmerebbe nessuno. Ma soprattutto va misurata la sua capacità di indurre alla divulgazione. Dunque la voglia di condivisione che sa scatenare. Per questo il test andrebbe fatto rispetto a un gruppo rappresentativo del proprio audience target, facendo anche attenzione che i contenuti non offendano nessuno. 

3) Non ignorare il giudizio che emerge dalle consultazioni. Si sa che per ognuno il proprio video è da Oscar, ma il suo successo non dipende dalla tua valutazione, quanto dall’interesse che gli altri dimostreranno, trasformandolo in ‘caso virale’. Per questo devi essere anche disposto a fare marcia indietro, a non pubblicarlo. 

4) La giusta attenzione sta nel mezzo. Nel senso che controproducente è sia troppa che troppo poca dovizia. Insomma, evita di cadere nell’effetto overdose autopromuovendo esageratamente il tuo video su siti quali digg o del.icio.us. Così come sbagliato è non ricorrere del tutto a questi strumenti, perché è importante far sapere che il video esiste e lo sarà anche, in caso di successo, dichiarare l’orgoglio di esserne l’artefice, così che la propria azienda si trovi coinvolta nel contestuale dialogo con i viewer. 

5) Non cadere nell’inerzia. Continua ad aggiornarti. Tieni d’occhio tutto quello che di nuovo esce, i video di pubblicitari e non, cercando di capire cosa li rende popolari. Il che non significa copiare, ma analizzare ed estrapolare i concetti che fanno di quei virali un successo. 

6) Non essere mai  volgare, non scivolare nel 'grezzo', nel cattivo gusto. Il tuo video deve essere emozionante, può anche essere controverso, ma non deve mai offendere.
















 

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