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L'Oréa con il digital fa sul serio. A partire dalla comunicazione con la stampa

15/02/2011

Nasce, infatti, L'Oréal Dam - Digital Asset Management, archivio elettronico sempre disponibile, che riunisce tutte le divisioni, per gestire la comunicazione con la stampa dei  prodotti in portafoglio (nella fase di avvio vi ha esordito Cosmétique Active, ossia Vichy, La Roche Posay, Innéov, Skinceuticals e Sanoflore), permettendo ai giornalisti di accedervi tramite password (ci risulta si tratti della prima azienda a farlo direttamente, fatto salvo iniziative analoghe messe a punto per i propri clienti da agenzie di rp). Ovviamente senza che il virtuale si sostituisca alla relazione personale con i responsabili della comunicazione dei diversi brand, ma in ottica di facilitazione, di agevolazione all’accesso a tutte le info, siano esse comunicati stampa, foto, video. Confermando la vocazione innovativa del gruppo, che al digital crede non poco, pensando rappresenti occasione per ‘avvicinare’ gli stakeholders all’azienda. 

Come per altro a youmark raccontava Georges Edouard Dias, vice presidente e-Business L'Oréal, indicando nel mobile il prossimo step della trasformazione in corso, con obiettivo una vicinanza sempre più ‘personale’ al consumatore finale. Tanto che, seppur Filippo De Caterina, direttore comunicazione istituzionale L'Oréal, non si sbilanci in termini di numeri, viene spontaneo pensare che quel 5-10% del budget di comunicazione impiegato oggi nel digital sia destinato in futuro a crescere. 

Certi, invece, i partner a livello globale. Che restano tre: Euro RSCG, McCann e Publicis. Senza che l’italia si senta ‘conseguenza’ di decisioni worldwide. Perché, così come per gli stessi prodotti, anche in comunicazione il locale sa farsi valere, con progetti coerenti alle peculiarità di ogni singolo paese.

 

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