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Rapp Tribal: da awareness a brand experience

18/10/2007

Tante le ‘tag’ emerse. Story teller, percorso, interattività, dati, conoscenza, sincerità, roi. Ma soprattutto è il concetto di ‘superamento’a definire la nuova era Rapp Collins, meglio, Rapp Tribal, vista la recente fusione che le due strutture di casa Ddb hanno ritenuto inevitabile espressione di un trend che segnerà per sempre il modo di fare comunicazione. 

Da poco più di un mese è Marco Durazzi a dirigere la nuova era, con la sicurezza di chi ha già superato gerarchie e preminenze, sintetizzando nel ‘through the line’ una visione che punta all’unitarietà, oltre i ‘silos’ di rigidi confini tra strumenti e discipline. Non a caso nel figurare il processo di costruzione strategica, ama far riferimento alla geometria del triangolo, ai cui vertici risiedono intelligenza, dati e interattività. Ed è proprio quest’ultima a segnare il divenire, avendo già costretto tutti a un ripensamento. Anche perché, grazie a lei, non si può più mentire. 

Fa scuola il blog di Beppe Grillo, ma anche quello Ducati, citato quale riuscito esperimento di relazione diretta e aperta tra un brand e il suo pubblico. Perché quello che conta è la conoscenza. Il dato quale mezzo per ‘aprire’ i canali scelti dal consumatore. Divenuto oggi gatto, che sfugge, ma che quando meno te lo aspetti ti viene incontro. L’informazione è potere. E’ valore. Non a caso l’interattività, garantendo il controllo progressivo delle azioni, ne ottimizza il Roi. In Rapp Collins Francia l’80% degli investimenti è già su prodotti digitali. Il cartaceo, il direct marketing non scompariranno, ma nulla sarà più come prima.

 

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