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E' di Google il brand con più valore, l'Italia in classifica con Gucci e Tim

29/04/2010

Lo dice la quinta edizione di 'Brandz Top 100 Most Valuable Global Brands', la classifica che valuta il valore economico dei più importanti marchi mondiali. L’indagine realizzata annualmente da Millward Brown Optimor, società del gruppo Wpp specializzata nella misurazione del valore di marca, in collaborazione con il Financial Times, ha destinato il podio a Google, IBM ed Apple, evidenziando l’importanza del brand come fattore di vantaggio competitivo imprescindibile in tempo di crisi. A livello complessivo, la classifica sottolinea come i brand forti dimostrano maggiori capacità di recupero e tenuta anche in momenti di difficoltà e calo generalizzato dei principali indicatori finanziari. 

Nel 2010 il valore aggregato dei 100 brand in classifica è di oltre 2 mila miliardi di dollari:
il 4% in più rispetto al 2009 e ben il 40% in confronto al 2006.
Per il quarto anno consecutivo il vertice della classifica è guidato da Google con un valore di marca che, cresciuto del 14%, si attesta a quasi 114,3 miliardi di dollari. IBM guadagna la medaglia d’argento a scapito di Microsoft che perde due posizioni ed è quarta, grazie a un valore di quasi 86,4 miliardi di dollari e a una crescita del 30%. Segue Apple, che entra nei primi tre posti, sostituendosi a Coca Cola, ora quinta, con un brand che vale quasi 83,2 miliardi di dollari (+32%). 

Apple e IBM detengono anche il primato della crescita assoluta più significativa, con un incremento rispettivamente di circa 20 e 19,8 miliardi di dollari. Tra i primi 100 brand al mondo si confermano anche due italiani: Gucci, solo nelle origini, con un valore di marca di quasi 7,6 miliardi di dollari (97° posto), e Tim, con un valore di circa 7,3 miliardi di dollari (100° posto). 

L’indagine è stata effettuata incrociando dati finanziari forniti da Bloomberg con indicatori di mercato a fonte Datamonitor e valutazioni espresse da più di un milione di consumatori su una base di oltre 50.000 marche monitorate da Brandz. Tra le novità dell’’edizione 2010, l’introduzione di una nuova categoria di analisi - Oil Companies - e il debutto di 11 brand - BP, ExxonMobil, Shell, Icici, PetroChina, Telcel, Petrobras, Baidu, U.S. Bancorp, Samsung e Sony - mentre, sul fronte degli 'esclusi eccellenti', si rileva l’uscita dal ranking di Ikea, Nivea, Yahoo e Canon.

Tra i principali fenomeni emersi dalla classifica 2010:
- La tecnologia al centro: i brand tecnologici costituiscono una presenza costante nella vita di tutti i giorni. Una tendenza che trova immediato riscontro nella top 3 con Google che guida la classifica, seguito da IBM ed Apple. Al quarto posto Microsoft con un valore di marca di oltre 76,3 miliardi di dollari.
- L’importanza dei social media: con un brand che vale oltre 5,5 miliardi di dollari Facebook,  è entrato nella classifica del settore hi-tech per la prima volta. 
- L’ascesa dei Bric: per il primo anno tutti i Paesi del Bric (Brasile, Russia, India, Cina) sono
rappresentati da almeno un’azienda grazie all’ingresso al 45° posto del marchio indiano Icici. New entry anche per brand di Cina, Brasile e Russia.
- Branding in finanza: se si considera la classifica come un portafoglio azionario e si
confronta con l’andamento del mercato azionario negli ultimi cinque anni sulla base dell'indice S&P 500, si evidenzia come i brand di maggior valore siano in grado di offrire performance superiori alla media dei mercati. 
- I brand più forti recuperano meglio: casi come quello di Samsung - primo per trend positivo con l’80% di crescita dal punto di vista del valore del brand - e di Starbucks, che ha segnato una crescita del 17%, evidenziano come i business supportati da marchi ad elevato valore siano in grado di far fronte meglio e risollevarsi più velocemente dalla congiuntura economica negativa.

 

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