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Rafael Narvaez


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Ennio Bettoni
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Pepsi, i Mondiali, l’Africa e il Body Painting. E per l’Italia Cannavaro

16/04/2010

Unica differenziazione italiana alla campagna internazionale a firma Bbdo (all’internet ci ha pensato Proximity), che vedremo in spot dall’ultima settimana di maggio. Mentre il testimonial del calcio nostrano esordisce in affissione, ma anche nel virale scaricabile dal sito , nonché nell’edizione speciale delle bottiglie promozionanti il concorso ‘Vola in Africa con Pepsi ’. Investendo in comunicazione più che nel 2009, a doppia cifra (ascolta l’intervista a Rafael Narvaez, marketing director Pepsi). Senza dimenticare di citare il Pepsi Body Painting Tour, l’evento che da fine maggio porterà in 14 spiagge italiane eventi e corsi in body painting. Perché l’obiettivo non è piacere a tutti, ma ai giovani. Come anche il recente restyling del logo dimostra. 

In onore dei mondilai di calcio e dell’Africa. Che significa anche tradizione del body painting. Sapendo che dipingere il corpo è arte. Come a youmark spiega Ennio Bettoni, maestro body painter, svelando alcune regole basilari e precise. 

Si parte realizzando su carta il bozzetto, che poi viene trasferito sul corpo della modella, usando pennelli e spugnette molto morbidi, seppur compatti, per il tratteggio di linee fini. Nei materiali, prediligere fard compatti o colori in crema all’acqua, ma se si utilizza l’aerografo i prodotti devono essere liquidi e solubili in acqua. Il colore deve essere steso con la spugnetta, o spruzzato con l’aerografo (guarda il video dei body painter al lavoro durante la conferenza stampa di presentazione del Pepsi Body Painting Tour 2010, ieri a Milano)

 

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