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Pier Silvio Berlusconi
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Mediaset: ottimisti sul 2010. Anno del break even per tutte le attività diverse, oggi al 27%

25/03/2010

Con Mediaset Premium a valere il grosso della torta dell’extra, forte dei suoi 561 milioni di ricavi e, dato aggiornato a marzo 2010, 4.148 milioni di tessere attive (obiettivo a tendere 15% di quota, considerando come mercato potenziale del pay il 50% degli italiani, circa 25 milioni di persone). Al contempo dimostrando come la generalista sia viva e vegeta, addirittura in forma. Con la crisi del 2009 ad aver convinto le aziende a investire per sostenere le proprie marche, sapendo che la tv continua a raggiungere la maggior parte delle teste degli italiani (i telegiornali della generalista sono seguiti da 25 milioni di persone, contro l’1% di ascolti raggiunti dai migliori dei canali tematici). Così, archiviato un 2009 che parla di decremento degli utili di gruppo di quasi il 50% (dati bilancio 2009 - Consolidato: ricavi netti: 3.882,9 milioni di euro, utile netto: 272,4 milioni di euro - contro i 459 milioni del 2008 -, proposta dividendo: 0,22 euro per azione. Italia: ricavi netti: 3.228,8 milioni di euro, utile netto: 269,0 milioni di euro, costi televisivi: -1,8%, ricavi pay Tv Mediaset Premium: + 56.5%. Ascolti: le reti Mediaset leader in tutte le fasce orarie tra il pubblico 15-64 anni. Canale 5 prima rete italiana nel target commerciale. Spagna: ricavi netti: 656,3 milioni di euro, utile netto: 48,4 milioni di euro), già i primi tre mesi del 2010 lasciano ben sperare

E non solo perché le attività diverse, da Mediaset Premium a Mediashopping vanno in break even, ma soprattutto perché la raccolta pubblicitaria per la generalista segna un + 5% (in Spagna Telecinco mette a segno +40% complice la scomparsa competitiva della tv pubblica, cui non è più consentito raccogliere pubblicità, l’aumento dei prezzi e le promesse conseguenti al completamento dell’acquisizione di Cuatro, presumibilmente entro il terzo trimestre dell’anno). Pure il digitale e internet danno soddisfazione (+60%), creando nuove opportunità di reddito, grazie alla strategia di specializzazione adottata, per cui le diverse realtà di vendita operano in concorrenza. 

Sul fronte dei clienti, il 2009 ha visto crescere gli investimenti delle telco (+2,3%, con i primi 3 mesi 2010 a parlare di +13%), bene anche il food (soprattutto per i prodotti a valore aggiunto, con il 2010 a segnare +10%). L’automotive ha acquistato punti (vedi ad esempio Fiat che avendo spostato la sua strategia verso target più giovani ha premiato Mediaset) e il bancario-assicurativo si è riaffacciato sulla scena. 

Il tutto contando 254 nuovi clienti (sono valsi 79,5 milioni di euro di ricavo) su un totale di 1018 attivi, sottolineando come il new business significhi anche riapparizioni dopo periodi di assenza, vedi Upim o CheBanca!. Allettando i nuovi con politiche non tanto di sconto (i prezzi hanno tenuto, con ricavi medi in flessione del 2,2%, contro, ad esempio, il -13,8% dei quotidiani), quanto di definizione di proposte ad hoc. Ad esempio formati brevi, o periodi circoscritti, vedi il natalizio.

Infine, sul fronte dei canali, va ricordato, per maggio, l’annunciato lancio nel digitale terrestre di La5, canale dedicato al pubblico giovane femminile, cui seguirà, quello di Italia2 e, senza fretta, di un canale all news, rispondendo alla necessità di penetrare il tematico, giocando anche la partita della targetizzazione degli ascolti (i 3 canali generalisti Mediaset restano comunque leader, con il 42,1% nella fascia 15-64 anni). 

Sul fronte pay, invece, nulla di definito, seppur si senta la mancanza di una presenza focalizzata sui documentari, otre alla volontà di rafforzare l’area cinema. 

Ieri, a Cologno Monzese, in occasione dell’incontro organizzato dal vertice Mediaset per la presentazione del bilancio 2009 alla comunità finanziaria, youmark ha intervistato Pier Silvio Berlusconi , vice Presidente, e Giuliano Adreani, ad.

 

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