Neveralone, si ‘ama’ anche lo spot se l’info è gratis
19/02/2010
Youmark ne aveva parlato lo scorso ottobre. Dopo solo pochi mesi di vita, visto che il suo debutto era avvenuto a luglio. Ancora, infatti, non si era deciso nulla in tema creativo, avendo solo toccato la free press e le rp online, mentre Media Italia avrebbe dovuto esserne il centro media. Oggi, a sei mesi di distanza, Neveralone le idee chiare le ha in più di un senso. Intanto è cresciuto. Già 30 le persone parte del suo staff, con altre 20 pronte all’avvio, mentre il business punta ai 2 milioni di fatturato per fine 2010, raggiungendo 2 milioni di chiamate.
In secondo luogo ha dato il via alla comunicazione. Di sabato il primo evento in piazza Duomo a Milano, con il grande punto interrogativo a farsi viralmente complice della diffusione del claim ‘le domande sono ovunque, le risposte qui’, supportato dal pay off ‘punto di risposta’, che saranno fulcro della campagna pianificata su stampa e radio. Avendo creativamente scelto, a seguito di consultazione, Grey , e spostato il media in Maxus.
Forti di una ricerca commissionata a Ispo, Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione, guidato da Renato Mannheimer, che nell’estrema sintesi dimostra come, pur di non pagare la telefonata, il 57% degli italiani è disposto ad ascoltare brevi messaggi pubblicitari. Ma non solo, dallo studio, infatti, emerge anche che il telefono è il canale d’informazione preferito dal 21% degli intervistati (campione rappresentativo, formato da 800 persone), pari a circa 10,4 milioni di individui, tra cui, in particolare, casalinghe (27%) e pensionati (22%), categorie che non possiedono Internet o sono meno abituate a navigare in rete. Il 46%, poi, considera un breve spot telefonico come normale informazione pubblicitaria mentre il 45% quale occasione per ricevere notizie interessanti. Il 55% della popolazione, inoltre, vorrebbe ricevere informazioni sui nuovi prodotti in vendita, il 77% su servizi di utilità pubblica (scioperi, orari, inizio saldi).
Ora, la sfida è conquistare pure il mercato degli investitori. Perché se nel 2009 erano stati sufficienti i 12 sponsor sostenitori (tra l’altro anche per il 2010 si conferma il sì di 4, abbigliamento intimo Ragno, Ponti, alcuni prodotti Mediashopping ed eDreams, potendo pure prenotare e pagare biglietti e servizi) quest’anno Neveralone vuole fare sul serio. Proponendo criteri di pianificazione simili al pay per click di internet (i prezzi degli spot variano dai 0,75 cent agli 8 euro, a seconda si opti per spot generici, profilati o per ‘talk’, ossia con inviti specifici indirizzati alla persona che chiama) e organizzando la raccolta dall’interno, guardando contemporaneamente all’estero, in particolare all’Europa (il numero 008.008.008.0054 che abilita il servizio è stato non a caso voluto sin dall’inizio internazionale), e al locale (molte chiamate dichiarano di apprezzare messaggi pubblicitari legati a proposte specifiche attive nel proprio territorio).
In quanto alla qualità delle chiamate, infine, la tipologia di richieste è del 61,96% per il tempo libero; 10,61% casa, 10,31% acquisti, 8,91% affari e servizi, 4,96% viaggi, 3,35% salute e O,39% privati. Con una leggera maggioranza degli utenti uomini. La Lombardia, poi, con il 26,42% delle chiamate, è in vetta alla classifica, seguita da Piemonte ed Emilia Romagna.
Al microfono di youmark Paolo Orlandi, ideatore e amministratore Neveralone.
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