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Auto: prodotto e sogno di un design star

27/09/2007

Oggi l’auto si comunica con design e designer. E non è un gioco di parole. Nel senso che in primo piano è tornato il prodotto, la sua linea, il suo stile. E che i più capaci a spiegarlo sono coloro che lo hanno pensato. I designer, appunto. Tanto è che gli stessi 'saloni' vengono definiti in analogia alle auto che andranno ad ospitare, vedendo nella contemporanea e fisica presenza dei loro ideatori l’elemento differenziante. Lo spiega a youmark Walter Bugnotti, direttore pubbliche relazioni Citroen. 

Internazionalizzazione non fa più rima con omologazione. Di certo continuano a esistere equipe di lavoro internazionali e sicuramente l’innovazione tecnologica non si smentisce, ma la prassi di una ‘progettazione a computer’, uguale per tutti, ha lasciato posto al ritorno del design, in senso stretto. Stiamo parlando dell’auto, per troppo tempo ragionata in nome di strategie di marketing, al punto da sacrificare la propria riconoscibile distintività, puntando solo a sfruttare i vantaggi della standardizzazione e lasciando poi al marketing il compito di definire i diversi ‘mondi’. Ma non ha funzionato, o almeno, ci si è accorti che da sola questa logica non può bastare.

E se le opportunità di ragionare il mercato quale unico e globale continuano a imporre la conveniente identificazione di prodotti accettabili un po’ da tutti, prepotente ritorna la necessità di recuperare la ‘storia’ di ogni marca, di imporre una linea, una personalità di prodotto che non lasci più dubbi. Non a caso la fisicità assume rilevanza predominante. Intesa come presenza , del prodotto, ma anche del suo ideatore. I saloni si fanno media per le presentazioni, plasmandosi all’auto che ne sarà protagonista. Sempre più richiesta è la partecipazione dei designer, gli unici in grado di raccontare tutto sul prodotto, al pubblico come alla stampa.

Ma in realtà il corso non è nuovo. Ciclicamente nell’auto la razionalità del prodotto torna a imporsi obbligando la creatività a sfogare lì il suo talento. Soprattutto in periodi come quello attuale, dove la crisi energetica, gli elevati costi, di produzione e di distribuzione, il petrolio alle stelle, si scaricano pesantemente sulla progettazione dell’auto. Al punto da scommettere che la supremazia del prodotto caratterizzerà il settore nel prossimo futuro. Pur se, ed è assolutamente da sottolineare, nessuno saprà più rinunciare al sogno. I linguaggi e i simboli della percezione, dunque, accompagneranno ancora la razionalità, ma di un prodotto ‘senza veli’.

 

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