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Stefano Cannicci, direttore marketing Sover
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Stefano Cannicci/ Sover: qualità totale, anche nella rete vendita

27/09/2007

Alla base del successo del settore dell’occhiale un trend. La moda, infatti, li ha resi ‘oggetti di culto’, scatenando il desiderio di possederne diversi, in barba all’acquisto per necessità. Ma sulle tentazioni dell'effimero pesa la concorrenza dei paesi low cost, al cui attacco solo la qualità può dare risposta. Youmark ha incontrato Stefano Cannicci, direttore marketing Sover. In merito al lancio dei nuovi occhiali Kiton, però, ha solo detto “top secret”.

L’occhialeria italiana ha da poco rialzato la testa. Ci sono stati anni piuttosto critici, nei quali non poco ha pesato la concorrenza cinese, oltre ai cambiamenti avvenuti nel settore a livello internazionale. Oggi, comunque, l’occhiale è uno dei pochi settori che ‘tirano’.

Perché, quali sono le stime di andamento attese per l’imminente futuro del comparto?
“L’occhiale è ormai molto di più che un accessorio ed è normale possederne diverse più di un paio. E’ in questo trend la ragione maggiore di una crescita che c’è e che continuerà. In particolare nei segmenti in cui funzionalità, estetica e innovazione trovano l’equilibrio ideale". 

Analizziamo la performance da voi messa a segno. I brand di cui siete licenziatari, Alviero Martini, Mariella Burani, Baldinini e Kiton, vi hanno portato a chiudere il bilancio al 30 giugno con un fatturato di 26.550 milioni di euro,+ 30% per cento rispetto all’anno precedente. Cosa dimostrano questi numeri, sarà più l’Italia o l’estero a rappresentare la via del vostro successo?
"Ci muoviamo agevolmente all’estero, nei mercati dell’est Europa siamo praticamente leader. Naturalmente, l’Italia è nostro punto di riferimento, qui nascono i nostri prodotti e le nostre linee coprono target diversi e ben selezionati. In Italia, infine, possiamo contare su una qualificata rete di punti vendita da nord a sud". 

Qual è la vostra ricetta per un made in Italy che sa imporsi vincendo la concorrenza di produzioni e offerte low cost?
"Una ricetta semplice e nel contempo complessa da applicare e mantenere nel tempo: la qualità totale di ogni singolo occhiale. E’ a questa che miriamo per ogni pezzo che esce. Le nostre produzioni richiedono materiali che, se non selezionati all’origine, si deteriorerebbero nel tempo, oltre a lavorazioni artigianali. Se non avessimo applicato la regola della qualità totale non saremmo cresciuti così tanto. Abbiamo saputo resistere alla tentazione della produzione ‘easy’".

Al Mido 2008 saranno presentati i primi occhiali Kiton, quali le strategie di comunicazione?
"Kiton è un marchio al quale teniamo molto e il debutto sarà in linea con la filosofia di questa straordinaria azienda. Ma per ora, tutto è top secret".

Quanto conta la comunicazione per un’azienda come la vostra e in che direzione vi muoverete nel prossimo futuro?
"Comunicare bene è fondamentale. Diversamente si rischia di trasferire messaggi poco chiari o di non trasferirli proprio. Da qualunque parte uno la veda, comunicare male si traduce in perdita economica. Un errore strategico che nessuna azienda può più permettersi. E noi non facciamo eccezione".

Quali sono i vostri partner in comunicazione? Cosa deve avere un’agenzia per convincervi e quali gli errori che non può fare, pena perdervi?
"Lavoriamo insieme a due società. Per l’advertising collaboriamo con Ad.ACTA di Bassano del Grappa e per l’ufficio stampa con Aipem di Udine, prima agenzia di comunicazione del Triveneto. Il valore aggiunto è rappresentato dal rapporto di fiducia che rende queste strutture vere partner della nostra azienda e non semplici fornitori".

La distribuzione è importante?
"E’ decisiva. Una distribuzione selezionata è la garanzia nel tempo di far arrivare i nostri occhiali al target al quale ci rivolgiamo. Il tutto con la certezza di accompagnare la presenza e la vendita dei nostri prodotti con la professionalità e la competenza dei rivenditori specializzati". 

Profetizziamo sulle tendenze. Cosa vedete nel futuro dei punti vendita del vostro settore?
"La demarcazione fra punti vendita in cui la scelta avviene quasi esclusivamente da parte del consumatore e negozi specializzati, in cui l’acquisto è supportato dal personale di vendita con motivazioni e suggerimenti, è sempre più netta. La nostra politica procede in questa seconda direzione, coerente con le caratteristiche del nostro occhiale. Un prodotto il cui valore complessivo viene esaltato proprio dalla capacità professionale e dall’esperienza di rivenditori preparati".

 

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