Zelig 2010: una tv anni ’60. Con comici, orchestra e ballerine vere
13/01/2010
Così l’ha definita Claudio Bisio che, con Vanessa Incontrada, sarà al centro del palco anche di questa settima edizione, la cui prima puntata è programmata per martedì prossimo alle 21.10 su Canale 5, ma in realtà è già stata registrata nelle serate dell’11 e 12 gennaio, svolgendosi live, per il terzo anno, al Teatro degli Arcimboldi a Milano, rigorosamente con pubblico pagante. Tanto che i tre autori, Gino & Michele e Giancarlo Bozzo, ieri, nella conferenza stampa che ha annunciato tutte le novità, hanno fatto riferimento al teatro vero come fatto irrinunciabile. Zelig, infatti, non è un format televisivo acquistato all’estero, ma uno spettacolo che si è trasferito in tv, dopo gli esordi nel locale di viale Monza, che il regista Almodovar, lì in visita, definì atmosfera da bar di Bucarest.
E questa atmosfera di verità continua a caratterizzare anche la nuova edizione al via. Forte di 76 puntate in prima serata alle spalle e di un successo televisivo autentico, tanto che dai 5 milioni e 739.000 spettatori contati nel debutto del 19 gennaio 2003 su italia 1, il ciclo 2009 chiudeva il 6 febbraio, su Canale 5, a 7 milioni e 448.000, facendo salire la media a 7 milioni e 322.000, con share del 29.0%.
Senza smettere mai di innovare. Perché il segreto sta nella ricerca costante di talenti, in tutta Italia. Volendo che Zelig sia per la comicità quanto il blues è per la musica. Un mix, che vede esprimere il 50% di nuovo, otto gli esordi, con il trentenne ligure Maurizio Lastrico (guarda il video con alcuni minuti del suo show) a far tagliare alla trasmissione il traguardo dei 100 artisti.
Il 30% di chi è divenuto famoso grazie a Zelig, confermato il sì di Zalone, nuovo l’arrivo di Gene Gnocchi (in realtà aveva partecipato allo Zelig di 25 anni fa, prima dello sbarco in tv ), accanto a Ficarra & Picone, Ale & Franz, Enrico Bertolino, Enrico Brignano, Gepi Cucciari, Anna Maria Barbera. Con il ritorno del mago Forrest.
E il 10% della storia della comicità, che nel 2010 si chiamerà Paolo Villaggio, Zuzzurro & Gaspare, Cochi & Renato, Enzo Jannacci.
Senza dimenticare l’esordio della musica di suo figlio, Paolo Jannacci, che dirigerà l’orchestra di dieci elementi più tre coriste. Tra l’altro dedicando almeno 7 minuti per puntata all’intrattenimento in note, arricchito da un corpo di ballo ‘vero’, con 8 professioniste a coadiuvare le piroette di Bisio e della Incontrada. Così, la prima puntata avrà uno stacco di 10 minuti dedicato a Stevie Wonder, proseguendo nel coinvolgimento di grandi artisti italiani e internazionali. Tra l’altro annunciando la presenza di taluni quali ospiti (si è sussurrato il nome di Ramazzotti) anche internazionali.
Esclusa la satira politica. Non per scelta, quanto per mancanza di proposte. Tra gli irraggiungibili, che gli autori Gino & Michele citano, figurano Grillo e Benigni, mentre qualche speranza ancora c’è per Corrado Guzzanti, Albanese e la Littizzetto. Sottolineando, comunque, come il genere sia oggi ‘snobbato’ dai giovani.
Ma è difficile disegnare una tendenza, meglio parlare di intuizioni geniali, che spiazzano, sorprendono, senza costituire genere, seppur delineando nella musica e nella ‘cattiveria’ una sorta di motivo predominante. Come succede, ad esempio, nelle canzoni di successo declinate in modo astruso dai Duo Idea, o nelle elucubrazioni dell’esperto di animali Antonio Ornano, che ostentatamente sta dalla parte dei predatori.
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