Confalonieri preferisce il canale di classica su Sky. Grasso il Torino
02/12/2009
L’hanno detto al 'Link Day'. A emblema dei vantaggi della frammentazione. Che sembra non spaventi nessuno. Soprattutto non la tv. Ieri, a Milano, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, in concomitanza dell’uscita del nuovo numero monotematico della rivista 'Link-Idee per la televisione', diretta da Marco Paolini ed edita da Mediset/ Rti, si è svolto il 'Link Day', per riflettere sulle nuove evoluzioni di questo media. Protagonista la rivoluzione digitale e i suoi riflessi su tutto. Dalla critica al conto economico delle emittenti. Con l’avviso che, comunque, la diretta è sempre un’altra cosa, perché la ragione la si dà ancora a Marshall McLuhan e al suo sostenere che il messaggio è il mezzo.
Nonostante sempre più sia il contenuto a farsi sovrano, facendo perdere potere al palinsesto, che sino a oggi ha saputo fare, o meno, il successo delle reti, almeno nella loro accezione più tradizionale. Non a caso, infatti, i giovani guardano la tv come frammento, non come insieme, ponendo sul tavolo della discussione l’opportunità di studiare nuovi modelli di business e di pianificazione.
Ricordando come negli Usa la crisi della generalista ha creato ragionamenti innovativi, costruendo prodotti che potessero durare nel tempo e fossero multipiattaforma. Di lì la nascita delle prime serie, che dalla casalinghe disperate in poi tanto hanno saputo alimentare il business.
Insomma, i 25 milioni di telespettatori del fu Portobello di casa Rai sono ormai chimera e la generalista, seppur continuando probabilmente per molto tempo ancora a prosperare, se n’è già fatta ragione. Con le nicchie a farsi rilevanti, soprattutto quando sfruttate a livello internazionale. Peccato, però, che le nostre fiction non sappiano superare i confini delle Alpi. Sorgendo spontanea la domanda, solo questione di lingua?
Al microfono di youmark Fedele Confalonieri, presidente Mediaset, che, oltre a confermare un andamento atteso degli investimenti pubblicitari a fine anno meno peggio del previsto, ha anche ammesso di preferire su tutto il canale di classica del concorrente Sky, così come di essere un affezionato di Telelombardia. Ma anche Aldo Grasso, critico del 'Corriere della Sera' e docente di Storia della televisione in Cattolica, e Fabio Guarnaccia, editor Link e Ricerche di scenario. Entrambi ritenendo che la frammentazione non potrà che giovare alla tv.
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