Gusmaroli/ Saporitalia: anche per Antica Pasteria ci sarà gara creativa
08/10/2009
Seguendo le orme dell’altro brand di famiglia, Lazzaroni, qui da comunicare c’è l’ingresso in grande distribuzione. La pasta fresca di alta qualità di SaporItalia, infatti, va alla conquista dello scaffale, investendo nell’operazione 2 milioni di euro, puntando sul raggiungimento del fatturato obiettivo di 10 milioni nei prossimi due anni. Ricordando che oggi il giro d’affari complessivo ne vale 30 e che l’estero fa la sua parte. Youmark ne parla con Roberto Gusmaroli, direttore generale del gruppo Saporitalia (marchi Antica Pasteria, Lazzaroni, Amaretti di Saronno, Biorigin).
Anno di svolta per Antica Pasteria, con lo sbarco in grande distribuzione. A competere con brand che il campo lo presidiano da sempre. Quali le leve su cui punterete per guadagnare un posto al sole allo scaffale?
"Sicuramente il nostro posizionamento 'Qualità Natura'. Abbiamo un prodotto di sola semola di grano duro, fatto con uova di galline allevate all’aperto. Nella pasta ripiena, inoltre, non utilizziamo conservanti ed aromi artificiali. Sicuramente caratteristiche uniche che ci rendono estremamente appetibili per consumatori sempre più attenti".
2 milioni di euro l’investimento previsto. Quali le voci di spesa e che ruolo avrà la comunicazione?
"Per il primo anno, ci concentreremo soprattutto sugli investimenti commerciali e sul punto vendita. Riteniamo sia importante non solo esserci, ma soprattutto essere riconoscibili, per questo la nostra immagine distintiva è già di per sé una comunicazione d’impatto".
Lazzaroni ha messo in gara il budget per il lancio dei frollini (che segnano il ritorno del marchio in comunicazione), voi, che appartenete alla stessa famiglia SaporItalia, come vi comporterete in merito alla scelta dell’agenzia?
"Utilizzeremo gli stessi criteri: preselezione e successiva gara. Riteniamo importante confrontarci prima con varie agenzie per stabilire quali possano meglio seguirci in una sfida così importante".
La vostra pasta fresca ha saputo conquistare il mercato estero, lo sbarco nella GD nazionale implicherà anche un’attività di comunicazione internazionale, o l’operazione non varcherà le Alpi?
"Il nostro è un posizionamento internazionale per cui tutte le attività di comunicazione devono essere pensate in logica europea, chiaramente adattate alle particolarità singoli mercati".
Che obiettivi di business vi siete posti, quale la quota di mercato cui ambite, insomma, dove siete oggi e dove volete arrivare domani?
"Oggi abbiamo forti posizioni all’estero, ad esempio la leadership in Svizzera, in Italia vogliamo arrivare rapidamente al 5% di quota di mercato".
Di recente il Corriere della Sera ha dedicato una pagina alla crisi che colpisce anche i consumi alimentari degli italiani, portando a sacrificare la qualità di quanto si mangia. Significa che voi, che della qualità avete fatto emblema, vi rivolgerete a un target privilegiato, o siete convinti che gli italiani a tavola non sappiano in ogni caso rinunciare al meglio?
"Crediamo che la qualità non debba essere accessibile solo a pochi privilegiati. I nostri prodotti sono premium ma si rivolgono comunque ad una fascia molto ampia di consumatori che sanno riconoscere e dare valore non all’apparenza ma alla sostanza del cibo. Un prodotto intrinsecamente superiore è sempre vincente".
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