Martini Première Award, nessun successo worldwide, ma più potenziale
07/10/2009
Consapevole che il cinema italiano quest’anno non ha saputo tenere fede alle aspettative create da film come ‘il Divo’ e ‘Gomorra’, la seconda edizione del Martini Première Award si è ancora più concentrata in quanto ha sin dagli esordi dichiarato rappresentare il suo dna distintivo. Ossia sottolineare elementi meno palesi delle storie, della recitazione e della regia in sé, ma altrettanto fondamentali per il successo. Parliamo di innovazione, promozione, comunicazione e linguaggio. Scoprendo che i giovani possono fare la differenza.
Assegnati ieri, nella Sala delle Otto Colonne di Palazzo Reale di Milano, da Francesca Neri e Isabella Ferrari (youmark vi propone i loro interventi in conferenza stampa), i premi della seconda edizione del Martini Première Award, ideato da Martini&Rossi, con il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano.
La giuria, presieduta dallo scrittore e sceneggiatore Vincenzo Cerami, coordinata dal direttore artistico, il critico cinematografico Gianni Canova (ascolta le sue parole al microfono di youmark) e composta da Natalia Aspesi, giornalista e scrittrice, Carlo Freccero, autore televisivo ed esperto di comunicazione, Paolo Mereghetti, critico cinematografico e giornalista, Anna Praderio, giornalista tv e critico cinematografico, Milka Pogliani, pubblicitaria, chairman European Creative Council McCann Worldgroup (youmark vi propone il suo intervento in conferenza stampa, a commento della decisione di attribuire a ‘Ex’ di Brizzi il premio per la migliore strategia di comunicazione), Ugo Volli, semiologo, e dal regista Saverio Costanzo (new entry, così come la categoria dei documentari da lui voluta), si è così espressa.
A ‘Vincere’di Marco Bellocchio (guarda l’intervista rilasciata a youmark), il podio della categoria ‘most innovative movie’, per l’intelligenza e l’originalità con cui usa immagini di repertorio o sequenze di celebri film, costruendo una narrazione e una drammaturgia che non sono citazionismo, ma chiave per rileggere la nostra storia.
Sempre all’interno della medesima categoria, riceve menzione speciale ‘Vedo Zero’ di Andrea Caccia (youmark ve ne propone l’intervista), per l’innovativo uso delle nuove tecnologie e per il coinvolgimento dei giovani protagonisti. Première assoluta, il film stato proiettato in occasione della rassegna cinematografica ‘Martini Première- Happy Hour in Movie’ del 4 e il 5 ottobre al Cinema Gnomo di Milano.
Il riconoscimento per il look più magnetico, ossia dove il contributo del costumista, scenografo o designer è stato più poliedrico, va a ‘Io sono l’amore’ di Luca Guadagnino, per la capacità di usare in maniera coerente scenografia, fotografia, arredamento,costumi e gastronomia in un progetto globale di visual design finalizzato alla messinscena di una grande famiglia della borghesia milanese.
La migliore strategia di comunicazione, invece, spetta a ‘Ex’ di Fausto Brizzi (ascoltatelo al microfono di youmark), perché ha tentato di costruire una campagna promozionale e comunicativa utilizzando i new media in modo interattivo, coinvolgendo preventivamente i potenziali spettatori, così da generare meccanismi di attesa.
Nella categoria New Docu, (aperta a tutti i registi under 35) merita l’oro ‘Signori Professori’ di Maura Delpero, per l’intensità e l’autenticità di uno sguardo che indaga sulla realtà della scuola italiana senza pregiudizi e compromessi, offrendo un documento di forte impatto antropologico, sociale ed emozionale. Menzioni speciali a: ‘Io, la mia famiglia Rom e Woody Allen’ della 19enne Laura Halivovich, grazie alla freschezza e autoironia con cui l’ autrice ha affrontato e risolto uno dei generi più difficili del cinema documentario, il diario-autoritratto, in una rappresentazione non scontata e non banale della vita di una comunità Rom in Italia, e a ‘Pinuccio Lovero - Sogno di una morte di mezza estate’ di Pippo Mezzapesa, per lo sguardo ironico, ma anche complice e affettuoso, con cui racconta una figura ‘marginale’ in una provincia del Meridione d’Italia, trasformando una situazione paradossale in occasione di analisi e comprensione della realtà sociale contemporanea.
Infine, il premio speciale ‘The Most Beautiful Hollywood Face’, decretato in collaborazione con una selezione di corrispondenti della stampa italiana negli Usa, per l’attrice e l’attore più promettenti del panorama cinematografico italiano, che possano competere con i colleghi dello star system hollywoodiano, va a Donatella Finocchiaro e Filippo Timi.
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