Manzato/Regione Veneto: alla comunicazione della Pa manca una regia nazionale
25/06/2009
Crisi nonostante, la regione Veneto (tra l’altro una delle top in quanto a turismo, con gli oltre 61 milioni di presenze dello scorso anno, sostenendo 6 punti del Pil) investe in comunicazione. E lo fa con una campagna dedicata ai luoghi e ai protagonisti sportivi del Veneto. Credendo nell’esterna (avendo pianificato il circuito autostrade) e nella tv, oltre che sulla forza dell’attività di ufficio stampa, con la previsione di 180 redazionali. Incrementando di 5 milioni il budget stanziato nel 2008 (era pari a 13 milioni). Puntando pure sul web, alla sua funzione di servizio. Youmark ha incontrato Franco Manzato, vice presidente della Giunta Regionale e assessore al turismo e agricoltura, nonché alla guida della rappresentanza della Lega nel governo del Veneto.
Sulla base della vostra esperienza, quanto una campagna sa incidere sull’appeal, ma anche sul business di una regione?
“Naturalmente, e lo dimostrano regioni che spendono 45 milioni l’anno in promozione, come il Trentino, incide moltissimo. Oggi la comunicazione è fondamentale. Deve essere semplice, essenziale, mirata e nel contempo esaustiva. In ciò le regioni lavorano benissimo, su tutti i media. A mancare, piuttosto, è il rilancio del brand Italia a livello mondiale, fermo restando le prerogative degli Enti locali. Speriamo che il neonato Ministero del Turismo sia in questo più decisionista di quanto è avvenuto in passato”.
La pubblica amministrazione è da tempo attesa al tavolo dei grandi investitori pubblicitari. Nel senso che ancora gli interventi sono saltuari e sporadici. Secondo lei, perché?
“Proprio perché manca una regia nazionale. Dopo il tentativo abortito del portale Italia.it, gli interventi sono saltuari, nel senso di non coordinati. Chiaramente a livello regionale gli investimenti e le scelte sono quelle che sono rispetto a compiti istituzionali e a scelte politiche ben precise. Con i fondi attuali delle regioni a statuto ordinario, grandi cose non possono essere realizzate. Faccio un esempio: il Trentino investe in promozione 45 milioni, il Veneto circa metà. Non si possono fare le nozze coi fichi secchi, si devono compiere scelte amministrando al meglio il proprio bilancio”.
Chi sono stati i vostri partner di comunicazione, come li avete scelti?
“I nostri partner sono stati scelti da noi secondo gare ad evidenza pubblica come richiesto dalla normativa. Il Veneto si è sempre fregiato di trasparenza in tutti i suoi investimenti, e così facciamo anche per i progetti di comunicazione di turismo ed enogastronomia”.
AssoComunicazione si sta battendo per una regolamentazione ad hoc delle gare pubbliche in materia di comunicazione. Qual è il suo parere in merito?
“Ovviamente non possiamo che essere d’accordo, visto che già lavoriamo in questo modo. Basta che la regolamentazione consenta alle regioni di lavorare in semplicità e senza eccessiva burocrazia”.
Quanto spende l’anno la vostra regione per comunicare?
“Abbiamo investito 18 milioni nel piano di comunicazione, alzando di 5 milioni quanto stanziato per il 2008. E’ uno sforzo considerevole in questo periodo di congiuntura economica negativa, ma crediamo che proprio in un momento di crisi vada promossa la qualità. Chi oggi investe e si promuove con strategie d’eccellenza, domani uscirà dalla crisi più forte di prima”.
Che ruolo ha il web all’interno di quest’ultima campagna?
“Un ruolo fondamentale. Infatti, abbiamo scelto di potenziare il portale veneto.to con un investimento da un milione di euro. Il sito esisteva già, ma era deficitario in molti settori e non veniva incontro alle esigenze dei turisti italiani e stranieri. Oggi è un portale di servizio, da cui si possono scaricare gratuitamente software per gps, come quello delle ippovie, e percorsi cicloturistici. Non sono molte le regioni che possono vantare una tecnologia di questo tipo”.
Ma la comunicazione è costo o investimento?
“E’ un investimento che ha i suoi costi, che vanno affrontati quando in un periodo di crisi non si vuole soccombere a chi può disporre di fondi maggiori. Ma i costi sarebbero maggiori se non si investisse, perché a quel punto la crisi coinvolgerebbe l’intero settore turistico che in Veneto sostiene 6 punti di Pil”.
State già pensando al futuro? A quando la prossima campagna e per quali obiettivi?
“Abbiamo appena concluso una campagna sulle reti Mediaset, che consisteva in 100 minispot più tre telepromozioni durante ‘Lo show dei record’ condotto dalla D’Urso. La testimonial era Juliana Moreira, e ci risulta che gli spot abbiano raggiunto 177 milioni di contatti. Ora siamo in video, sulla stampa e nei tabelloni autostradali con i testimonial sportivi, campagna per cui ci siamo spesi molto e che crediamo sia innovativa rispetto al testimonial unico già utilizzato da molte regioni. Abbiamo cercato di dare spazio a tutte le bellezze del Veneto, che sono infinite, dai luoghi di montagna al lago, ai colli, alle ville, alle città d’arte, alle spiagge. Chi ha l’opportunità di vedere le immagini si renderà conto di come abbiamo condensato in 90” tutto il territorio veneto”.
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