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Diego Biasi, presidente Business Press
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Nasce LG In Touch. Per avere tutta la community in tasca

11/06/2009

LG lancia In Touch, in esclusiva Tim, con la partnership di Microsoft. Un cellulare 2.0, tutto dedicato ai social media. Mirando da subito ai giovani, ma quali pionieri, per conquistare poi anche i ‘meno’, combinando tastiera, display full touchscreen e connettività Hsdpa a 7.2Mbps. Per un accesso a internet superveloce, per connettersi a Windows Live Messenger e Facebook, utilizzandone tutte le funzionalità, anche l’upload diretto di immagini e video. Il tutto a 199 euro (il telefono sarà in vendita dalla prossima settimana), potendo sfruttare la promozione studiata ad hoc da Tim. Gratis sino al 4 ottobre poi navigazione libera a 2 euro a settimana, iva inclusa.

Approfittando della conferenza che, ieri a Milano, ha presentato a stampa e blogger il nuovo telefono, youmark ha intervistato Michelangelo Tursi, telecom group director LG Electronics Italia e Stefano Core, executive vice president consumer market marketing Telecom Italia. Chiedendo a Diego Biasi, presidente Business Press, intervenuto in qualità di esperto di social media, il suo commento sul tema.

Che molto pragmaticamente spiega come di vera rivoluzione si tratti. Perché gli smartphone diventeranno i dispositivi tutto fare del futuro. Regalando esperienze identiche a quelle del pc, con tariffe che sembrano promettere trasparenza, semplificazione, ribasso. Superando uno dei limiti alla navigazione in mobilità da cellulare.

Non a caso, la stessa campagna di lancio di LG In Touch (agenzia Y&R) molto crede nella telepromozione. Un formato di 90” che da domenica prossima, e per 15 giorni, spiegherà su Canale 5 e Italia 1 i dettagli di prodotto e offerta. Cosa che uno spot altrettanto bene non avrebbe saputo fare. Rinforzando il tutto con azioni internet e stampa, periodica e quotidiana. Sintetizzando nella capacità di diventare il prorio pc da tasca i vantaggi dell’innovazione. Complici pure le telco. Che sanno come la sfida non siano più i contenuti. Ma le applicazioni. E non nel senso di servizi legati alla comunicazione (l’ultimo killer è stato l’sms), quanto di possibilità di aggiornare la capacità del proprio telefono di diventare come il pc. Immaginando, a breve, la nascita di un Telecom Italia Store.

 

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