Dal ‘cazzeggio’ al business, la visione Dada.net
25/07/2007
Il web 2.0 è una via senza ritorno. In quanto a tecnologia, ovviamente, perché le sue applicazioni 'moda' cederanno il passo. E se le ore sul web discriminano il target, è grazie ai più giovani che la rete inventa un nuovo modello di business. Guadagnando e facendo guadagnare. Quanto ai Vas, poi, il futuro non è così grigio, grazie a mobile e mercati emergenti. Lo racconta a youmark Marco Argenti, managing director Dada.net.
Che internet ‘rubi’ spazio agli altri media è certezza, specie quando sotto osservazione sono i giovani, adepti dei social network, catturati dalla sfera entertainment della rete, amanti dei blog, cui riconoscono l’autorevolezza di fonte informativa. E’ firmata Splinder (vai al sito ), piattaforma blog italiana facente capo al gruppo Dada.net, e Iulm una recente ricerca che mette a nudo i profili dei blogger. Senza entrare nel merito delle peculiarità di ‘esploratori’, tessitrici’ e ‘pionieri’ (identità narrative in rete), a emergere è la comune voglia di un protagonismo da condividere. Al punto da trasformare i modi stessi del vivere il sociale, con le nuove generazioni che ‘snobbano’ la comunicazione verbale, prima predominante, piegandola al sopravvento di un nuovo ‘scrivere’. Ecco, allora, che il tempo passato in rete si fa indicatore, spartiacque tra le abitudini ‘virtuali’ di under e over 35.
Sulla base della prepotenza con cui la variabile tempo si inserisce nei ragionamenti sulla clusterizzazione degli utenti della rete, siete anche voi convinti che il business di internet stia nell’advertising, garantendo il libero accesso ai contenuti?
“Ad oggi, la parte ampiamente predominante del nostro business è costituita dai Vas, servizi entertainment a valore aggiunto. Per i quali puntiamo sul passaggio dal web al mobile, applicando lì le logiche della rete, con modelli di fatturazione a evento, a pagina vista. Senza dimenticare il traino dei Paesi emergenti, quali Cina e Sud America. Crediamo, comunque, che i tempi siano maturi per guadagnare anche dai servizi community, grazie all’advertising, purché contestualizzato.”
Non a caso, è datato marzo 2007 il lancio del programma friends indirizzato ai 7 milioni di iscritti alla vostra community . Grazie all’accordo con Google, ognuno di loro può entrare a far parte della catena del valore, guadagnando in base alla visibilità del suo ‘personal space’.
Un modo per capitalizzare un servizio gratuito, grazie ai ricavi generati dall’advertising cliccato nelle pagine degli stessi utenti?
“Il progetto, concepito in Italia e già attivo anche in Stati Uniti, Brasile e Spagna, è basato su Google AdSense, il programma che fornisce annunci pubblicitari testuali affini ai contenuti delle pagine web degli autori che ne autorizzano la comparsa. Ma in più, sfrutta le logiche del social networking, facendo sì che gli utenti non solo partecipino alla creazione di contenuti, ma guadagnino in relazione all’appeal che essi generano. Insomma, viene premiato, oltre all’impegno a produrre (blog, video, ecc.) ,anche il grado di coinvolgimento che si è riusciti a suscitare. L’accesso al programma, poi, avviene esclusivamente su invito”.
Quanto vale oggi questo business?
“il nostro sito conta 10 milioni di visitatori unici al giorno. L’eCPM (effective cost per mille impression) è pari a 2-4 euro”.
Il web 2.0 è destinato a finire? Pensate che, come sta succedendo per i reality show della tv, per molti arriverà il momento della saturazione?
“ Spesso il termine web 2.0 viene usato a sproposito. Penso che talune applicazioni ‘moda’ che da esso si sono generate potranno avere breve vita. Il web 2.0., inteso come tecnologia, interattività, trasformazione funzionale, invece, rappresenta un percorso che non ha ritorno”.
Chi è Marco Argenti
Laureato in ingegneria informatica, ha lavorato in Canada presso Microforum Inc., quotata alla Toronto Stock Exchange, ed è tornato in Italia nel 2001 per ricoprire il ruolo di presidente e amministratore delegato di Wireless Solutions, società del gruppo Dada, nonché di consigliere delegato per il mondo wireless di Dada S.p.A.
Nel 2003 viene nominato managing director dell'Area Consumer di Dada, contribuendo alla trasformazione delle attività della divisione da network di Portali a vero e proprio Operatore Online, con una serie di servizi Premium legati al mondo dell'entertainment e delle community, basati su vari metodi di pagamento e fruibili sia dal web sia dal telefonino.
A giugno 2007 è stato eletto nel Consiglio direttivo del Mef, associazione che rappresenta tutti gli stakeholder all’interno della catena del valore del mobile entertainment. Contribuirà alle attività portando il proprio know how su temi quali il Content/IP Filtering, l'implementazione di modelli misti di billing e l’ottimizzazione della user experience web e mobile.
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