Romano/Marvel Italia: la consulenza non si racconta, si fa
04/05/2009
Per questo la soddisfazione maggiore è riuscire a risollevare le sorti di un’azienda in crisi. Prediligendo rapporti che durano nel tempo. Costruendo insieme la storia, il divenire. Un sorta di talent scout della comunicazione, sapendo scovare le aziende che nascono, ma anche quelle che timidamente si affacciano all’universo media. Il che non significa disinteresse ai grande brand. Vantare 3 Italia nel portafoglio, da ben sei anni, lo dimostra. Quanto piuttosto restare fuori da una mischia che rischierebbe di farsi infruttifera, a favore di nicchie tutte da creare. Pasquale Romano, ad Marvel Italia, al microfono di youmark
Sta tutto lì il segreto. Puntare alla propria caratterizzazione. Amando questa agenzia i rapporti che producono crescente soddisfazione nel tempo. Perché è lì che si esplica tutta la propria potenza consulenziale. Sino a misurarne il successo in relazione a quello del business del cliente.
E non è un caso che ancora si lavori per la prima realtà acquisita. Per Mamiya, ad esempio, si è diventati una sorta di reparto di comunicazione dislocato, occupandosi del brand da vent'anni. E altrettanto bene promettono acquisizioni più recenti. Vedi Weleda, entrata nella scuderia quattro anni fa in seguito alla vittoria di una gara. Così come emblematica è la case history Porto Turistico Camillo Luglio di Genova. Un rapporto nato quando ancora si parlava del progetto, occupandosi del pieghevole per rendere nota l’iniziativa alle istituzioni, e cresciuto nel tempo, parallelamente al successo di questo polo del lusso nautico. Potendo qui opportunamente spendere il concetto di comunicazione integrata, visto che la collaborazione ha riguardato a 360° un po’ tutto. Persino le divise, persino l’arredamento del wine bar, allargando oggi al progetto di franchising in atto. Senza che passi giorno privo di un nuovo brief.
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