Raffaglio/Dolcitalia: un canale da far gola a beverage e non food
18/03/2009
Di qui la voglia di comunicare. Parliamo di Dolcitalia, una realtà che vale 400 milioni di fatturato l’anno, servendo il canale horeca, per il 30% del mercato dolciario lì destinato. E siccome oggi la competizione si gioca sul canale, non sul prodotto, i 100.000 bar e le 40.000 tabaccherie servite potrebbero attirare anche qualcun altro. Dagli accendini alle carte da gioco. Sempre interrogandosi sul valore dell’ingrosso. Specie in Italia dove, per territorio e cultura, la presenza di identità locali si rende necessaria. In nome sì del prezzo, ma soprattutto del servizio. Stefano Raffaglio, responsabile commerciale Dolcitalia, al microfono di youmark.
Se ne parla sempre troppo poco del business to business. E dell’ingrosso, a dire il vero ancora meno. Forse perché fenomeno apparentemente retaggio di un passato che fu, frutto di un’imprenditorialità familiare che ancora oggi poco abbraccia le logiche della managerialità più all’avanguardia. Tanto che il contesto italiano non conosce forti concentrazioni. Insomma, quanto avvenuto nella grande distribuzione, con la nascita delle centrali d’acquisto, nel canale horeca sarebbe impensabile. Così, realtà come Doclitalia a fusioni e acquisizioni hanno preferito l’affiliazione, arrivando ad annoverarne circa 200 e coprendo il 30% del mercato dolciario che veicola attraverso il suddetto canale.
Consci che l’argomento primo è il prezzo. Ma immediatamente seguito dal servizio. Come empiricamente dimostra la presenza tra i top fornitori di Perfetti e Ferrero, nonostante dispongano di una propria e capillare rete. E la competizione qui si gioca tutta sfruttando i nomi delle marche in fornitura. Inesistente, dunque, una strategia di branding da parte del distributore, di cui i più ignorano pure i nomi, non emergendo ricordo dell’identità dei componenti il tessuto competitivo.
Ma la volontà di cambiare c’è. Ed è dettata dall’interesse ad aprirsi a business limitrofi, che nel canale horeca possono trovare la propria forza distributiva. Magari utilizzando pure la leva della comunicazione. Allargando agli impegni ordinari, attualmente concentrati nella convention per gli affiliati e in opportunità di business outdoor.
Ma per saperlo non ci resta che attendere il futuro. Per il momento, invece, è certo che il prossimo mega evento si terrà l’8, il 9 e il 10 maggio. A Castelletto di Branduzzo, vicino a Pavia. Per via del motodromo. Non a caso, il titolo della convention sarà ‘tutti in pista’. Investendoci circa 300 milioni di euro.
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