La Pmi si organizza il proprio media, per parlare di innovazione
20/02/2009
Nasce Innov’Azione, bimestrale ideato e realizzato da Emil Abirascid, dedicato all'ecosistema nazionale sull'innovazione. Parchi scientifici e tecnologici, incubatori, università, startup, venture capital, angels e istituzioni. Perché sta lì l’antidoto alla crisi. E parte dalla piccola media impresa. Youmark ha intervistato Alessandro Giari, presidente Polo Navacchio Spa ed editore della nuova testata, ieri, a Milano, in occasione della sua presentazione ufficiale alla stampa.
Verrebbe da dire, un bel coraggio lanciare in un mercato come quello attuale un nuovo bimestrale, andando contro tutte le previsioni che vedono la stampa il media più bersagliato dalla crisi, che argomentazione date per smentirci?
“È assolutamente un grande coraggio forse al limite dell’avventura, ma per cambiare qualcosa è sempre necessario andare in controtendenza, e noi ci siamo andati fin quando il Polo Tecnologico è partito con questa iniziativa. Tuttavia, contiamo su un minimo sostegno da parte delle componenti più sensibili a questi temi e lavoriamo con una logica di contenimento dei costi esasperata”.
Qual è il vostro obiettivo? A chi vi rivolgete e con quali finalità, di business o di divulgazione?
“Il nostro obiettivo è favorire un confronto e una discussione su quello che potremmo definire una condizione di indispensabilità della ricerca dei presupposti per favorire sviluppo e crescita basati sull’innovazione, quindi divulgare una nuova conoscenza per alimentare nuove opportunità di business”.
Cos’è l’ecosistema dell’innovazione italiana?
“E’ quella parte viva e dinamica, fortemente caratterizzata da nuove generazioni di imprese, che stanno nascendo sulle spalle, sulle responsabilità e sulla determinazione di tanti nuovi giovani imprenditori. Ma è anche quella componente innovativa di ‘cultura’ che produce servizi e strumenti formativi, finanziari e di marketing, che guarda alla potenzialità di uno sviluppo basato sull’innovazione”.
Quanto l’innovazione è o sarà antidoto alla crisi e come fare per sostenerla e svilupparla?
“Non abbiamo ricette e certezze, ma abbiamo la convinzione, rafforzata dalle esperienze che si stanno sviluppando a livello nazionale e internazionale, in un quadro che ha cambiato gli equilibri storici dei beni di largo consumo delle nostre aree, o quelle di altri continenti, che si impone una caratterizzazione d’eccellenza dei nostri prodotti e dei nostri servizi. Credo che la componente di know how, che determina il vero valore aggiunto in questo processo, in grado di caratterizzare sotto il profilo innovativo il nostro sistema produttivo, possa rappresentare un medicinale efficace per questa crisi”.
A quando il lancio della testata? Quale il target, il canale distributivo, la tiratura, gli obiettivi di vendita e di raccolta pubblicitaria e, se ci sarà, chi vi farà da concessionaria?
“Oggi la testata inizia a raggiungere circa 5.000 persone, tra le più significative aziende ad alta tecnologia a livello nazionale, Regioni, Provincie, Comuni, Ministeri e agenzie Ministeriali, Università, Incubatori, Banche, Seed capital, Venture capital, Business angel, Start up, Spin off, Agenzie di Sviluppo, Centri di servizio, Camere di Commercio, Associazioni di categoria dell’industria dell’artigianato e del commercio, Centri di ricerca pubblico/privati, Parchi e Poli Scientifici e Tecnologici e Distretti Tecnologici. La rivista non sarà venduta in edicola, ma distribuita gratuitamente. La copertura dei costi nel corso del 2009 è vicino ai 100.000 euro e avverrà prevalentemente attraverso la raccolta pubblicitaria, contando in via prioritaria sull’acquisto di pacchetti abbonamento da parte di soggetti che hanno interesse a una visibilità sui target di riferimento. Per adesso non abbiamo una concessionaria”.
Su cosa punterete per convincere il vostro lettore? Come imposterete la testata per emergere da quanto pare un panorama stampa d’omologazione?
“La volontà è quella di sviluppare una campagna sui temi e sulla cultura dell’innovazione portando alla luce e valorizzando le esperienze, i fatti e le vicende che spiegano e comunicano come sia possibile crescere utilizzando l’innovazione come motore, non solo attraverso i protagonisti che parleranno sulla rivista, su sito e blog, ma anche organizzando a livello nazionale eventi per mettere a confronto e sollecitare protagonisti e responsabili delle strategie e degli strumenti che sono indispensabili per la nascita e la crescita delle start up innovative, per rinnovare e qualificare i settori non tradizionali. Ed è proprio per questo che siamo partiti con un’iniziativa promossa dal Polo Tecnologico di Navacchio, ma che speriamo possa diventare voluta e sostenuta da più soggetti analoghi a noi o che come noi sono convinti di dare un contributo alla crescita del nostro paese”.
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