Retail, solo poche innovazioni vincono tra gli scaffali
06/07/2007
In diminuzione le vendite per metro quadro. Contrazione dei margini. Accesa competizione di prezzo. Il format dell’ipermercato è in crisi e al contempo si assottigliano le differenze tra le restanti tipologie, mentre alcune aree, la 1 e la 2 in particolare, stanno arrivando alla saturazione. Parliamo del rapporto tra industria e retail, o meglio, lo fanno Luigi Rubinelli, direttore 'Gdoweek', e Francesco Franceschini, general manager Iri Information Resources Inc.
La grande distribuzione è in via di trasformazione. E’ il consumatore a pretenderlo, desiderando punti vendita complessi, polivalenti, dove oltre a fare la spesa, si possa fare benzina, sostare al ristorante, trovare un assortimento ricco di piatti pronti. E’quanto emerge da una ricerca del settimanale 'Gdoweek', sintetizzata da Luigi Rubinelli quale prefazione alla premiazione dei Brands Award 2007, avvenuta ieri sera a Milano.
Una sfida che vede anche l’industria affilare le sue armi, puntando soprattutto su leve quali l’autenticità e la qualità dell’offerta. Di tendenza l’aspetto legato alla ‘mobilità’ del consumatore, che si traduce nella capacità di innovazioni adattate agli stili di vita che evolvono, dagli snack agli energy drink, al fast food. Grande l’attenzione al benessere, comunicando l’apporto salutare dei prodotti, e alla velocità di preparazione, senza mai dimenticare il ‘gusto’, quale parola chiave, collante dei diversi aspetti.
Cresce il peso delle marche, dei primi prezzi e delle private label, che si appropriano di nuovi segmenti, dalla salute al benessere, al biologico, con linee sia primo prezzo sia premium. Il tutto ai danni dei follower.
E l’innovazione, quanto vale?
Risponde alla domanda l’intervento di Francesco Franceschini, che sottolinea l’affollamento di cui è vittima il punto vendita contemporaneo. E con lui il consumatore, in qualche modo disorientato da tanto eccesso di offerta. Anche perché su cento lanci, solo il 10% soddisfa le aspettative e, di tutti, è un modesto terzo a restare sullo scaffale oltre l’anno. Insomma, nella maggior parte dei casi l’innovazione è un fallimento. Perché non si dà il giusto valore al consumatore e perché non si dà il giusto valore al trade. L’industria oggi è con queste due variabili che deve fare i conti, conquistandone la fiducia.
Sul podio: top brand 2007 è ‘Gran Soleil’ di Ferrero. Lanciato nel maggio dell’anno scorso, con la novità di essere un dessert non gelato. La campagna pubblicitaria fa perno sullo spot di Affinity, casa di produzione ‘La casa’, regia di Ago Panini, musica di Quiet Please e direzione della fotografia di Paolo Caimi.
Al secondo posto Sant’ Anna, l’acqua di Fonti di Vinadio, seguita da Fairy Active Caps, di Procter&Gamble.
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