Aldo Reali/Sipra: le aziende vogliono la generalista
03/02/2009
Momento milanese per i palinsesti primaverili Rai. Ieri a Milano, Sipra ha incontrato il mercato. Se non con ottimismo, con la speranza di chiudere il nuovo anno almeno alla pari, archiviando il -3,5/-3,8% del 2008. Previsione dettata dalla semi certezza del rientro in comunicazione di aziende di alcuni settori sino a ieri latitanti (ma per il momento non si fanno nomi) e dall’effervescenza con cui il trascorso gennaio ha inaugurato questo 2009. Aldo Reali, direttore generale Sipra, al microfono di youmark.
Ha voglia di rivincita Sipra. Perché se gli ascolti danno ragione a mamma Rai, non altrettanto fa la pubblicità. E si sa, anche di quella si vive. Al punto che l’azienda sfodera tutte le sue armi per riaprire i discorsi. In primo luogo puntando sulla qualità dei palinsesti e su un affollamento che è il più basso in Europa. In secondo proseguendo nel cammino multimediale, che dal satellitare al digitale, sfocia pure nel web, di cui il prossimo febbraio terrà a battesimo il nuovo sito.
Le aziende è questo che sembrano volere. Almeno a parole. Perché nei fatti oggi più che mai si cercano le grandi coperture. Trainate da eventi che promettono di non tradire le aspettative da leader. In primo luogo il rinnovato Festival di Sanremo, forte di nomi come Mina e Benigni e dell’esibizione di cantanti come Pino Daniele, tra l’altro per la prima volta all’Ariston, Lucio Dalla, Zucchero. E poi i grandi eventi sportivi, dal campionato di serie A alle partite della nazionale, dalla Champions League all’esclusiva Rai di giugno con la Confedertations Cup, che si disputerà in Sud Africa.
Versando una lacrimuccia per lo sfumato show di Fiorello, seppur capendo le scelte dell’artista e credendo nell’affermazione di un’identità di Raidue che va nella direzione tracciata, smentendo ruoli da ‘guasta feste’ ai palinsesti altrui, a favore di una personalità propria da sottolineare.
In quanto alle polemiche suscitate dalla faziosità imputata ad Annozero, ancora non si sa se ‘Malpensa-Italia’ di Paragone potrà far meritare al giornalista l’appellativo di ‘Santoro del nord’. Troppo fresco, infatti, è il lancio della trasmissione e troppo ridotta la prospettiva di rilevazione, per conoscere un'opinione sugli ascolti. E, si sa, sono loro a definire, o meno, il futuro.
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