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Aldo Biasi
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Consiglio Adci. Tutti a casa

03/07/2007

Lo chiede Aldo Biasi in questa lettera aperta inviata a youmark. E voi cosa ne pensate? Dite la vostra scrivendo a redazione@youmark.it.

Al Festival Internazionale della Pubblicità di Cannes, per la prima volta, dopo anni, non siamo riusciti a conquistare nella categoria film neanche un Bronzo. Inoltre i film entrati in short list erano solo due. E neanche così eclatanti.

Non mi accontento di una constatazione e di qualche riflessione a consuntivo.

Dietro a questo risultato ci sono diversi errori. Quando un esercito viene sconfitto significa che è stato guidato da pessimi generali. Quando qualcuno è colpevole si deve dimettere.

Questo risultato è la dimostrazione di un fallimento, il fallimento di una linea ‘creativa’ che prosegue da dieci anni. Il nostro advertising, nel panorama europeo per non dire mondiale, ha ormai raggiunto l’irrilevanza più totale. Al punto che, anche i nostri ‘picchi’ creativi, non riescono a superare la soglia minima di accettabilità se confrontati su scala globale.

Cannes dimostra che la pubblicità italiana è ormai diventata marginale. Fra due anni saremo fuori definitivamente dal sistema. Come vecchio pubblicitario non mi rassegno. E’ arrivato il momento di fare una pesante autocritica. Me compreso.

Chiedo, però, che come primo segnale il Consiglio Adci se ne vada a casa. E’ stato il Consiglio Adci a scegliere il nostro giurato a Cannes ed è sempre l’Adci che pretende di dare segnali e indicare le linee guide della creatività italiana.

Per quanto riguarda Upa e Assocomunicazione, non si sentano escluse. Se gli errori sono frutto di corresponsabilità, tutti si devono rimettere in discussione.




 

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