Grosser: nessuno ci risolverà i problemi. Lo deve fare AssoComunicazione
18/12/2008
Oggi nel primo pomeriggio, si svolge l’elezione ufficiale del presidente di AssoComunicazione. Dalle 16.30 inizierà lo spoglio delle schede. A seguire la nomina. Ma i giochi sono già fatti. Certa la presidenza Diego Masi. Così come youmark non dubita sul nome di Peter Grosser quale vice. Sebbene lui ancora rimandi al giudizio dei soci.
Dicendosi in ogni caso contento del risultato raggiunto e dell’accordo con Masi, costituendo in coppia un mix perfetto, certo di poter assorbire dal nuovo presidente tutta l’esperienza in tema politico - associativo di cui gode.
Ma, soprattutto, convinto che il lavoro sino ad oggi svolto, in qualità di presidente della Consulta della Pubblicità in merito alla regolamentazione delle gare private, rappresenti il modello. Mirando dritto al pragmatismo. Ottica necessario a un’associazione che ha ormai capito di doversi risolvere i problemi da sola. Parlando e facendo parlare tra loro i suoi membri. Prendendo precisi impegni. Monitorando. Perché la ‘pressione morale’ è la migliore arma per garantire i comportamenti, pena rimangiarsi la parola data di fronte a tutti.
Sul taccuino delle priorità, poi, la remunerazione. Contro un dumping al ribasso che attenta alla stessa vita delle agenzie. Ma anche la flessibilità dei contratti di lavoro, argomento altrettanto impattante sul business d’agenzia.
Che ormai, nella maggior parte dei casi, è difficile da catalogare, essendosi l’offerta adeguata alla trasversalità della comunicazione contemporanea. Non a caso, l’idea è del superamento della distinzione in consulte. Propendendo per l’organizzazione di incontri a tema, cui liberamente decidere di partecipare a seconda dell’effettivo interesse.
Ricordando, comunque, che AssoComunicazione continua ad essere fondamentale, rappresentando l’unica certificazione di qualità in un mondo troppo frammentato e frammentabile perché il cliente non rischi la confusione.
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