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Giorgio Lodi/Publicis: rafforzati e pronti per il mondo reale

17/12/2008

In sintesi il segreto sta tutto lì. Nel non mollare, nel non ridimensionarsi a favore di altri player. Reduce da un 2008 non facile, Giorgio Lodi, ceo Publicis, racconta al microfono di youmark il suo credo nella recente ristrutturazione. Forte di un fine anno che di soddisfazioni ne ha regalate più d’una. 

A partire dell’acquisizione del budget Stock, praticamente confermando la vittoria della gara Inps, non negando piacere per l’annunciata rimessa in discussione della titolarità della comunicazione de Il Sole 24Ore, dopo un solo anno dal passaggio a Red Cell. Il che non presuppone certezza di vittoria, nonostante i quattordici anni di pregressa collaborazione. A competere, infatti, ci sono sigle quali Lowe Pirella Fronzoni, che non seguirà più il Gruppo Espresso, e TBWA\Italia, entrambe ferrate nel settore editoria. Ma i buoni presupposti ci sono tutti. 

Quel che conta, poi, è avere ultimato il lavoro. Quello della ristrutturazione Publicis, a partire dal nuovo direttore generale, Robert Cortese, manager internazionale con diversificata esperienza d’azienda. Che ben si è amalgamato con la nuova coppia Luca Scotto di Carlo e Vincenzo Gasbarro, alla direzione creativa, avvantaggiandosi della presenza di Luigi Accordino, promosso a capo del planning. 

Tanto che Lodi si dice oggi pronto a ‘ridarsi’ al new business. Credendo che il 2009 sarà un anno complesso. Ma anche stimolante, con l’opportunità di consolidare e far crescere la propria quota di mercato, così come quella dei propri clienti. Perché capaci di far sedere attorno a un tavolo specializzazioni diverse in modo armonico. Che tradotto in pratica significa saper utilizzare lo strumento comunicazione in tutte le sue forme, per raggiungere l’obiettivo.



 

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