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L'eBook ‘The Best & Worst of the Mobile Web’
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Mobile web, ecco come nel 2009 farà boom

15/12/2008

Nonostante i numeri italiani siano ancora esigui, il mobile web rappresenta il futuro. Anzi, lo è già, visto che, secondo una ricerca condotta da Mobi Thinking, la fine di quest’anno segna il punto di confine. Dagli inizi alla diffusione. E lo dimostrano le evidenze della medesima indagine, condotta intervistando esperti in marketing mobile, per capire quali fossero i loro web site preferiti e perché. Sfociando il tutto nell’eBook ‘The Best & Worst of the Mobile Web’. 

In realtà un pratico vademecum sul cosa fare, e cosa no, trattandosi dell’elenco delle regole che rendono di successo il web mobile, con tanto di esempi di promossi e bocciati. 

Il primo errore da non fare è considerare il mobile una nicchia. I 4 miliardi di utilizzatori di cellulare, infatti, smentiscono immediatamente l’assunto, evidenziando quante opportunità si perdono a trascurare il pubblico in movimento. Peraltro tempo sempre maggiore nella vita individuale, scandita dalla necessità di connettersi fuori casa, in modo veloce, facile, economico. Volendo trovare completezza e soddisfazione nell’esperienza. 

Tra chi ci è riuscito BBc.mobi. Mentre Trainline.com lascia a desiderare, con buchi neri nel servizio al viaggiatore. Inoltre, sempre nell’ottica di non accontentarsi di nicchie, occorre ragionare il proprio sito su tutti i device. Concentrandosi sul solo iPhone, ad esempio, si escluderebbe non poco. 

Fondamentale, poi, è assicurarsi che il sito funzioni veramente. Provate a connettervi a ESPN.mobi, uno dei dieci mobile site più visitati, per capire cosa si sta intendendo. Così come m.YouTube.com  o UA.flightlookup.com  mostrano, invece, l’altra faccia della medaglia. 

In primo piano, l’utilità. Il consumatore deve essere soddisfatto nelle sue richieste in movimento. Occorre risolvergli un reale problema. Come fa Northwest Airlines nel suo NWA.mobi o Google Maps in Google.mobi, a differenza di BA2go.com, il sito mobile di British Airways.

Senza dimenticare di concentrare i contenuti nella ragione stessa d’essere del sito, eliminando quanto è estraneo, superfluo. Ne fornisce un valido esempio Fidelity Investments con Fidelity.mobi. Lo era stato anche il mobile site di Obama (ora chiuso), mentre dovrebbe intervenire in merito quello Techmeme, Techmeme.com/mini, perfetto invece nel sito tradizionale, così come ci sono aree di miglioramento in m.usatoday.com, di USA Today.

Perché, alla fine, anche qui il contenuto fa da padrone, ma deve essere trasformato in ‘snack’, valendo soprattutto la velocità e la facilità d’accesso. Come dimostra The New York Times con il suo mobile.NYTimes.com.

Il che non significa ridurre all’osso l’esperienza sino a renderla insignificante, con il consumatore insoddisfatto a ricercare di più. Andando a visitare il sito mobile della guida ai risptranti Zagat, Zagat.mobi, si coglie immediatamente il senso, soprattutto se ne si paragona l'impostazione con quella adottata da The Financial Times, m.FT.com, sito a cui vengono consigliati interventi.

Infine, mai dimenticare che anche il migliore sito non sarà mai tale se non è facile da trovare per i consumatori. Dunque, è importante che tradizionale e mobile rimandino l’uno all’altro, così il lavoro sui motori di ricerca, oltre che l'adeguamento alla convenzione, utilizzando l’iniziale affisso .mobi . E, soprattutto, non farsi condizionare dalle impostazioni che regolano il proprio .com. Perché è vero, sempre di web si tratta, ma il mobile è differente.

 

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