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la premiazione di Giorgio Marino
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Faccia a Faccia Costa-Marino: basta con le gare

03/12/2008

Seppure la forza del credo conduca a diverse conseguenze, senza dimenticare le cause. Ma andiamo con ordine. L’occasione è stata la premiazione di entrambi con lo Iaa Excellence in Communication Award 2008, ieri a Milano. Massimo Costa, ceo Y&R Emea, presidente e amministratore delegato Y&R Italia, e Giorgio Marino, presidente FilmMaster. Inevitabile parlare di mercato. Di Italia. Di crisi. Ovviamente mettendo a confronto due differenti visioni, quella di manager e quella di imprenditore. Scoprendo che nelle soluzioni non si è poi così distanti. 

In effetti l’attacco sembra un po’ un rebus. Ma l’intento è condensare in poche righe la conclusione ultima cui la discussione è giunta. Partendo dall’assunto di chi punta dritto il dito contro il ‘sistema Italia’, saputamente ruota del carro di una west europe ormai non più traino, sottolineando tutto il vecchio che il nostro paese esprime. Classe dirigente over sixties, ‘bamboccioni’ a 30 anni ancora a casa, agenzie che parlano per non agire. 

Dall’altro, il senso di chi pragmaticamente pensa all’immediato domani, che significa un 2009 da dimenticare, dove in gioco è la sopravvivenza dei più. 

Terreno d’incontro un no corale alle gare. O meglio, a quelle mordi e fuggi, visto che molto spesso per certi settori di business rappresentano la via per l’ingaggio. Ed è il caso di FilmMaster, lamentando però l'esagerazione di una situazione in cui il contratto arriva addirittura dopo il film. Come dire, senza tempo per nulla, soprattutto per prevedere. Auspicando invece di sedere concordi attorno a un tavolo comune, agenzie e clienti, per determinare il livello minimo di redditività, così da superare insieme i dodici mesi di recessione, grazie al reciproco continuativo impegno, foriero di previsioni, piani, imprenditorialità, sviluppo. 

Inorridendo di fronte a commissioni allo zero virgola, quando certe strutture per garantire il servizio hanno bisogno di almeno il 7- 8%. Ammettendo che è a perderci è lo stesso cliente. Non un affare, dunque, ma dimunizione dell'attenzione a lui dedicata, del livello delle proposte. Perché si è già tesi alla ricerca di un nuovo brief. 

Con  Y&R Italia a raccontare che, pur avendo deciso di dire no a tutto questo già un anno e mezzo fa, ha al suo attivo quattro new business, tra cui un cliente come il Gruppo editoriale l’Espresso. Ammettendo che da sempre delle riunioni, pure quelle condominiali, odia una cosa, il parlare senza agire.

 

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