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Edoardo Brioschi, presidente capitolo italiano Iaa
Il mercato pubblicitario italiano
'Scenario della pubblicità internazionale' Iaa, dati elaborati da Nielsen Media Research
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Riflessioni sull’advertising internazionale

21/06/2007

Le maggiori soddisfazioni le dà il sud del mondo. L’advertising in Cina e India, trainato dalla tv, cresce più del 20%, contro il 4-5% degli Usa e la disomogeneità degli andamenti europei. Qui primeggiano Spagna (+ 10,6%), Francia (+ 8,6%) e Germania (+7,0%), con Italia (+1,4%) e UK (-3,8%) fanalini di coda. Vero, comunque, è che al nord del globo continua a competere il 75% degli investimenti totali e che nel mondo l’adv cresce più dell’economia.

Ma non solo. Dai dati Iaa (International Advertising Association) sullo ‘scenario internazionale della pubblicità', emerge un gap tra ‘desiderio’ e realtà. Se, infatti, la ‘nuova comunicazione’ molto affascina le argomentazioni di aziende e agenzie, nella pratica quella ‘tradizionale’ continua a trainare il carro del business, al punto che i media classici da qui a cinque anni continueranno a rappresentare ben i ¾ del mercato.

La Tv che non molla
Non a caso, negli Usa cresce il numero delle famiglie con la tv, nel 2.050 si stima arriveranno a + 47%, proliferano i canali, circa 100 gli attuali, e la media di quelli mediamente visti da ciascuno è pari a 15,7, non comprimendo il tempo passato davanti al grande schermo, nonostante la multimedialità. Il 30’’ sembra tenere, cresce addirittura il 60’’, dal 5 all’8%, mostrando la buona salute dello spot, nonostante la penetrazione raggiunta dal Dvr (negli Usa lo possiede il15 % della popolazione, percentuale che entro il 2010 salirà al 50%), che più che ‘schivare’ i commercial (ben il 40% degli utilizzatori dichiara di non cancellare la pubblicità nelle registrazioni) sembra aprire a modalità di recupero di audience.

Boom di Internet, ma i numeri sono bassi
In Usa cresce del 35%, in Europa aumenta ovunque con percentuali a due cifre. Eppure internet resta ancora un business marginale. Su 2000 aziende che contemplano la rete nelle loro pianificazioni, ben il 64% non lo fa in modo elusivo. Dunque, ¾ degli investimenti in questo new media hanno riflessi multimedia e solo ¼ è esclusivamente dedicato.

I nuovi advertiser
Buona notizia sul fronte dei soggetti, visto che un po’ ovunque l’ingresso di nuovi advertiser è una costante. Nel nostro Paese, però, stenta a decollare la media azienda. Su 17.000 realtà, infatti, 500 fanno l‘80% del mercato, il resto appena il 20%. In quanto alle new entry, poi, poco si sa. Detta legge il tourn over, con entrate e uscite dal mercato a rotazione. I più vivaci, comunque, sono produttori locali nei settori arredo casa e abbigliamento.Ecco perché, anche in termini di previsioni, i comportamenti di una singola grande azienda finiscono per ‘spostare’ le conclusioni su un intero settore.





 

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