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Iab Forum 2008: adesso arriva il bello

06/11/2008

Più che un forum una vera e propria fiera. Un mercato che cresciuto spinge il suo prodotto, ricercando ufficializzata attenzione. Con l’obiettivo generoso di dispensare cultura, come a youmark racconta Layla Pavone, presidente Iab Italia, in occasione dell’apertura, ieri a Milano, dell’edizione 2008 dello Iab forum. Perché più si conosce più si investe, promettendo efficacia ed efficienza. Ma con incognite e sfide ancora aperte. Che chiedono alla discussione di essere sviscerate. 

In primis una certa cautela all’ottimismo. Perché è vero, come dice Luca de Biase - "qui la crisi è sciocca” - dovendo parlare di dimezzata crescita, ma pur sempre di crisi si tratta, vedendo gli investimenti passare da +40% a un atteso +20. E la riflessione viene sollecitata dall’intervento di Roberto Binaghi, ceo Omd e presidente Centro Studi AssAPServizi, che disamina meteorologicamente la situazione. 

Cercando di capire pescando nel passato. Con l’era mani pulite e quella sboom di internet/crollo Torri Gemelle a fare scuola vedendo in entrambe la tv sorridere e la stampa leccarsi le ferite. Più profonde, per più tempo. Quasi che le vacche magre consentano al piccolo schermo di rinvigorire la sua forza. Perché risponde immediatamente. Perché in Italia costa poco e la quantità, oltre una certa soglia, diventa qualità. Perché il bacino d’utenza in cui la sua rete vendita pesca è ampissimo. 

Al punto da chiedersi cosa sarà domani, visto che oggi nella sfida c’è pure internet. L’unico a volare più in alto, anche se nel panorama più esiguo dei suoi investimenti. Potendo contare sulla misurabilità dei risultati, sui costi allettanti. Sull’aumento del numero dei navigatori, su flessibilità e dinamicità, oltre che sulla possibilità di sperimentazione. 

Ecco perchè le ipotesi si biforcano, anzi, triplicano. Da un lato la visione di un internet forte che saprà bloccare le pressioni del nero che avanza. Dall’altro una rete schiacciata dal potere della tv di fortificarsi in recessione. O ancora, una faticosa resistenza, in grado di tenere, pur lasciando passare qualche spiffero. 

E si tratta dell’opinione più plausibile. Con il web che non delude per quote, ma i cui volumi non sono altrettanto immediatamente ipotizzabili, se non alla luce della lunghezza e dell’entità della contemporanea crisi. Lasciando presupporre, comunque, la perdita di qualche piluccatore, facilmente affascinabile dalle chimere della tv. 

Non è, poi, solo una questione di numeri. In gioco c’è pure la qualità. Di un mercato non più così nuovo, ma sicuramente votato a un’evoluzione ancora in erba. Con l’avvento del digitale ad aver abbassato le barriere all’ingresso, ma progressivamente alzato quelle al successo, divenendo sempre più difficile conquistare attenzione

Come Marco Vernocchi, managing partner media & entertainment Europe and Latin America Accenture, ha ben sintetizzato al microfono di youmark, la sfida si giocherà tutta lungo cinque fondamentali punti. Al vertice della gerarchia il cliente, ragionato in termini di relazione. Segue la tecnologia, come mezzo, non risultato, dunque come strumento per evolvere. Ancora, la misurabilità. Il management, che qui significa trasformazione. La velocità, che non è fretta. Invitando tutti gli operatori a collaborare, lasciando che la competizione viga sul campo, non in sede di definizione delle regole. Anche perché, se così non fosse, per le grandi del mondo sarà facile fare man bassa, imponendo a tutti le proprie. 

Senza dimenticare che sopravvalutare il mercato potrebbe essere un errore. Tanto che, mutuando le conclusioni del discorso tenuto da Paolo Duranti, managing director Nielsen Media Research, è ancora bene interrogarsi sul grado di comprensione che le aziende hanno di internet. Insistendo sulla necessità di fare cultura ed educational. Ma soprattutto proseguendo nell’opera di approfondimento della conoscenza dell’utente, senza dimenticare l’integrazione con il mondo analogico, nel senso di ricerca del confronto, conoscenza di quanto lì accade, di come si stia in quell'univesro agendo.e progredendo.

 

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