Giubertoni/ Hamelin Paperbrands: per non lasciare il mercato al prezzo
02/10/2008
E’ quanto già successo in Inghilterra, dove sono spariti i produttori di quaderni e affini, soppiantati dalle logiche della distribuzione, trasformando i prodotti in commodities. Solo prezzo, quindi, a discapito della qualità. Ecco perché Hamelin Paperbrands punta sulla marca Oxford per fare la differenza. Essendo già al lavoro con Oxoford scuola, ma non solo. Credendo nella comunicazione. E soprattutto a internet. Ieri, a Milano, in occasione della presentazione alla stampa di Papershow, il nuovo prodotto digitale per personalizzare presentazioni e meeting, e della campagna a suo supporto, youmark ha incontrato Stefano Giubertoni, amministratore delegato Hamelin Paperbrands.
Un lancio che ha dato avvio alla seconda fase della strategia. Quella più tradizionale, mentre inizialmente fu il virale a fare la parte del leone. Anche perché Papershow è stato introdotto all’estero già a giugno, rimandando a settembre la distribuzione nel nostro paese, sfruttando comunque l’internazionalità della rete. Una campagna globale, dunque, che vede l’agenzia I Jefferson confermarsi a fianco del brand per la declinazione della strategia nel nostro paese.
Così come è stato per la comunicazione del marchio relativa ai prodotti per la scuola, che vedrà l’impiego di un milione di euro da investire in tre anni, articolandosi il piano dal guerrilla al virale, con l'intervento anche dell'agenzia Show Reel. Senza toccare la tv. Non solo perché non è da tutti permettersela ma soprattutto perché non in sintonia con il target. Che oggi va sul web.
Media sposato da quest’azienda al 100%, anche per quanto riguarda l’area business, considerato che per le informazioni su nuove tecnologie la rete è oggi la fonte più visitata e autorevole. Non a caso, Papershow prima della presentazione alla stampa è passata sotto il vaglio dei blogger. Sembra con esito più che positivo.
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