Jovane/Microsoft: a capo della nuova era, con l’aureola
10/09/2008
Perché a sentire le prospettive della crescita Microsoft, sembra che la buona causa diventi ragione delle sorti del business. Che certamente continuerà a definire i motivi di ogni scelta, ma che fortemente sarà condizionato da una nuova mission sociale. Dalla piccola media impresa alla pubblica amministrazione, al consumatore finale. Tutto in onore di una tecnologia che risolve e di cui Microsoft vuole farsi riferimento e portavoce. Come ha raccontato Pietro Scott Jovane, nuovo amministratore delegato Microsoft Italia, in occasione del suo primo incontro con la stampa, ieri, a Milano.
Tre le linee strategiche del divenire. Universo della piccola media impresa, con l’obiettivo di trasferire l’indispensabilità dell’innovazione tecnologica quale leva di crescita, diventando partner di ogni imprenditore. Pubblica Amministrazione e consumatore finale, sottolineando il senso di responsabilità sociale. Focus su chi ha delle difficoltà che la tecnologia può aiutare a superare, dagli anziani ai disabili, ma anche sui temi dell’ambiente, affiancando onlus e associazioni impegnate nella causa.
Persino l’attacco di Google, che di recente ha lanciato il browser Chrome, è vissuto con ‘fratellanza’, perché concorrenza significa maggiore sicurezza per l’utente, concentrando sempre più l’attenzione dell’offerta sul problema della privacy.
Insomma, una tecnologia buona, che vuole il nostro bene. Anche quando in gioco è l’advertising. Perché l’investitore dovrà abituarsi a premiare il suo pubblico per l’attenzione che saprà riservare ai suoi contenuti. E Microsoft sarà sempre più protagonista della connessione, grazie a posizioni leader con Msn e Messanger, ai blog.
Infine, due parole sulla campagna da 300 milioni di dollari, a firma Crispin Porter+Bogusky, voluta da Bill Gates per risollevare le sorti di Windows Vista, assoldando lui stesso come testimonial, assieme all’attore comico Jerry Seinfeld. Per il momento l’Italia ne resta esclusa. Ma in futuro non si sa.
E noi invitiamo i nostri lettori ad andare a curiosare lo spot su Youtube. Magari confrontandolo con questo di Apple, perché forse qualche desiderio di riscossa la campagna Mac l'ha suscitato.
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