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Leo Burnett: che l’Italia faccia sistema. Vincere i premi è importante. La rilevanza paga

01/06/2012

A dirlo è l’agenzia italiana che quest’anno ha ricevuto i maggiori riconoscimenti internazionali. Nove per l’esattezza, con cinque campagne per cinque diversi brand. In ordine: One Show, un oro con Montblanc ‘The beauty of a second’; Eurobest, due bronzi con Avis Save a Life; Epica, un argento con Samsung Naked Statues; New York Festivals, un bronzo e un finalist con Montblanc; New York F. Entertainment, un argento con Breil Time the Future (clicca qui per vedere la campagna 2012) e un bronzo con Jeep Never Adapt; Moebius, second place Certificate con Samsung. E non si tratta solo dell’orgoglio di trofei da esibire, quanto di business. Solo le competizioni internazionali, infatti, valgono per lo score nel Gunn Report. Che fa la differenza, accreditando, o meno, una sigla nelle gare worldwide. 

Peccato che quelli italiani siano invece esclusi. A testimonianza di come il nostro sistema abbia lasciato che la creatività andasse allo sbando. Ma la voglia di rivalsa c’è. E si sta lavorando perché qualcosa cambi. Anche a partire da questo Cannes. Ne parlano al microfono di youmark Riccardo Robiglio e Paolo Dematteis, direttori creativi esecutivi Gruppo Leo Burnett Italia.  

 

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