Sei in: Youmark > Rubriche > Nice to meet You
rss

Si dice siano gli anni della comunicazione mobile, ma il business langue. E pure le scuse

08/02/2012

Né di banda, né di tariffa. Con il governo che per la prima volta parla di agenda digitale come priorità. Auspicando tutti che l’innovazione (così come di conseguenza l’occupazione) possa anche in Italia essere incrementata dal venture capital (gli investimenti italiani che seguono questo modello sono metà di quelli greci), imitando paesi che con successo hanno voluto defiscalizzare gli impieghi in aiuto alla costituzione di nuove aziende. Un modo diverso per fare ricerca, impiegando in proprio il genio dei giovani più talentuosi. 

E il discorso potrebbe proseguire all’infinito, rientrando il tutto nei limiti del nostro attuale sistema paese. Torniamo, invece, a concentrarci sul protagonista della rete di terzo millennio, il mobile. Dicendo subito che del totale connessioni il 91% continua a essere via pc (è quanto emerge dai dati della ricerca globale Tns), gli smartphone, seppur crescendo dell’87% rispetto al 2010, valgono il 28% (a dimostrazione di come non stiano cooperando come sperato all’annullamento del digital device) le game console il 7%, mentre tablet e connected tv entrambi il 5%

E non sorride nemmeno l’advertising, che mobile vale appena il 5% di quella su personal. Dato che, commisurato alla penetrazione dei cellulari in Italia, lascia però ben sperare nelle potenzialità ancora inespresse della comunicazione su questo mezzo (non a caso Facebook ha annunciato che inizierà a proporre pubblicità anche sulle pagine mobile). E c’è di più. Contrariamente a quanto verrebbe istintivo pensare, l’utilizzo del mobile non è solo nomade, quanto in home. 

Tra i perché ci si connette, regina è ancora la mail (50%), tallonata da social (37%), interessi personali (35%) ricerca di notizie (27%). Funzionano bene i giochi, da ‘sfruttare’ anche pubblicitariamente, visto che il 74% dei player dichiarano di avere ricercato informazioni sui brand lì presenti. Per non parlare della capacità del game di rafforzare l’engagement con il consumatore. 

Il boom, poi, si è avuto nei social network. Anche quando la pagina è proposta dalle aziende, il 48% degli utilizzatori dichiara di essere amico di almeno una, scelta per analogia valoriale. In cambio si chiedono vantaggi economici, sconti e premi, o ludici, giochi e contenuti. Se il rapporto funziona, si è disposti anche a veicolare viralmente i messaggio tra i propri amici virtuali. 

Si scrive anche molto di marche. Lo fa il 48% degli utenti, mentre il 74% si dichiara disposto ad ascoltare. E se il 57% è incline a cambiare idea sul brand grazie al parere di altri internauti, il 57% ammette che anche la singola critica riesce a influenzare la sua opinione sulla specifica marca

Senza dimenticare l’identità multitasking del nuovo consumatore. L’85% cerca un prodotto in rete subito dopo averne visto lo spot in tv, così come fa il 75% relativamente a prodotti pubblicizzati su giochi, mentre il 72% clicca direttamente sui banner. 

Di questo si è parlato ieri a Milano nel plenario d’apertura del Forum della Comunicazione Digitale, tutto dedicato a innovazione e mobile. Tra i relatori intervenuti, youmark vi propone le opinioni di Lorenzo Barbantini Scanni, presidente The Name Group in un’intervista che vuole sottolineare le opportunità per i brand di comunicare mobile.

 

guarda tutti i Nice to meet You


Giorno Settimana Mese