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L'intervento di Carlo Noseda, M&C Saatchi


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Spot Alt: dopo Fondazione Diabete, anche contro la trombosi si è certi che l’unica è scioccare

02/02/2012

Lo dice al microfono di youmark Lidia Rota Vender, presidente Alt - Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari - dopo anni di campagne con messaggi sereni e rassicuranti che poco hanno reso allo scopo della sua onlus (vi ricordate le polemiche a seguito dello spot voluto dalla Fondazione Diabete?). Quello di ottenere fondi (anche questo spot mira all’obiettivo, tra l’altro bastano 2 euro via sms, ricordando che la raccolta partirà ad aprile, mese anche della Prima Giornata Nazionale per la Lotta alla Trombosi, il 18, che gode del patrocinio del Ministero della Salute e fa dell’Italia il primo Paese al mondo a dedicare 24 ore al tema della prevenzione, della cura e della ricerca nel campo delle malattie da trombosi) da destinare all’informazione e alla ricerca. Con l’orgoglio di un’indipendenza che permette di dirottare il sostegno sui progetti più meritevoli. 

Ecco perché un messaggio all’apparenza scioccante ha convinto l’Associazione a dire sì, sposando l’idea di M&C Saatchi (guarda il video con le argomentazioni, ieri a Milano durante la conferenza stampa, di Carlo Noseda, managing director). 

Non tutti, infatti, sanno che in Italia un bambino su tre è in sovrappeso e uno su dieci è obeso. E’ dimostrato che quasi la metà di loro sarà tale anche in età adulta e che gli adolescenti obesi presentano una prevalenza elevata di sindrome metabolica, strettamente connessa al tipo di alimentazione

La trombosi è causata dall’arteriosclerosi, cioè dall’accumulo di placche nelle arterie, che stringono il diametro dei vasi sanguigni fino al punto che l’apporto di sangue diventa inadeguato e i tessuti vengono danneggiati, con conseguenze spesso fatali, come nel caso di infarti e ictus. 

Insomma, troppi cittadini europei, specialmente giovani, assumono troppe calorie da grassi, zuccheri e cibi conservati processati, facendo pochissima attività fisica. Un’accoppiata fatale, perché sette degli otto fattori di rischio per le malattie cardiovascolari sono collegati proprio a scelte sbagliate nell’alimentazione e all’inattività fisica. Parliamo di alcol, ipertensione,obesità, colesterolo alto, glicemia elevata, insufficiente consumo di frutta e verdura, sedentarietà. 

Senza dimenticare che in Italia ogni anno 200mila persone muoiono per malattie da Trombosi, ma altrettante restano fortemente invalide, con costi sociali altissimi, stimati a livello europeo in 110 miliardi di euro di cure mediche e 82 miliardi di perdita di produttività all’anno.

 

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