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Il report sull'indice di benessere finanziario
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Una banca con la zucca non è seria? Ing festeggia i 10 anni a quota 23 miliardi

11/05/2011

Tale è infatti il volume dell’attività nel mondo (70% depositi e 26% mutui), per un totale di 25 milioni di clienti. E anche se nel nostro paese la strada che l’internet banking deve fare per ridurre il gap con l’Europa (da noi la quota è del 13% contro paesi come la Finlandia che arrivano al 70%) le potenzialità ci sono tutte. Parlano di 300.000 nuovi clienti ogni sei mesi, con Ing Direct a definire a 3-5 anni obiettivi (oggi nel nostro paese conta 1,2 milioni di clienti) di raddoppio di mutui e depositi, quintuplicazione dei conti correnti e triplicazione degli investimenti. Certi che la posizione da leader da subito assunta saprà pagare anche in un futuro più friendly per le banche ‘virtuali’. 

E lo dimostra la crescita del 4% dei contatti registrata dal canale mobile lanciato appena 4 mesi fa, identificando nel 10% il dato per fine anno (a internet compete l’83% dei contatti totali - 60.000 le visite medie al giorno -, alle telefonate a operatore appena il 5%). Il tutto credendo nella soddisfazione del cliente (si dimostra che per un deposito pari a 15.000 euro, con annesso mutuo di 85.000, rispetto alla media del mercato si guadagnano 300 euro in più sul deposito, si risparmiano 200 euro sul conto corrente e 3.500 euro sul mutuo) che innesca passaparola (leit motive della recente comunicazione). E in tale direzione va pure la misurazione del benessere finanziario, che ha inaugurato, presentandosi ieri a Milano, la sua assunzione a nuovo indice. 

Misurando in modo sintetico il comfort degli italiani rispetto a risparmio, debito a breve termine, debito a lungo termine, reddito, asset e investimenti, bollette e pagamenti, ed evidenziando come il nostro benessere sia appena medio (46,5 il valore dell’Indice). Non significa disagio, ma nemmeno che la crisi sia finita, parlando i più del 2012 quale anno del respiro. In ogni caso, 6 italiani su 10 dichiarano stabilità rispetto al 2010 (il 61%), contro 4 su 10 che denunciano condizioni peggiori (37%) e meno di 1 su 10 (2%) che la vede meglio. Crescono però gli ottimisti sul futuro (dal 2 al 6%), con il 65% che non si aspetta cambiamenti significativi. 

Risparmiare è difficile, ma 6 su 10 lo riescono a fare. In media si tratta di piccole somme, sui 174 euro al mese. 6 italiani su 10 arrivano ai 200, 3 su 10 ai 500 e solo 1 su 10 li supera. Diverse le strategie per riuscire a risparmiare. Al primo posto il taglio sdelle pese superflue (in abbigliamento, telefonia, cambio auto) seguito dalla predilezione dei saldi, dall’evitare il ristorante, dall’acquisto al discount. Ultimi in classifica, il cambio del fornitore di servizi (banca, telefonia) e l’evitare di usare la carta di credito.

Il 72% degli italiani, inoltre, risparmia pro futuro, contro gli imprevisti. Ma anche per godersi il denaro, per vacanze, istruzione dei figli e acquisto o ristrutturazione della casa. 

Al microfono di youmark Alfonso Zapata, da settembre ceo di Ing Direct Italia.

 

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